Lettere al Direttore
Giovani e donne sono il presente del sindacato
di Costantino TroiseGentile Direttore,
il 25 esimo Congresso nazionale dell’Anaao Assomed ha registrato una novità senza precedenti. Non era mai accaduto che a contendersi la segreteria nazionale del più grande sindacato della dirigenza medica e sanitaria fossero una donna ed un giovane, una scena che fino a pochi anni fa non sarebbe stata ipotizzata nemmeno nel più fantastico degli scenari. Un fatto inedito nella storia di tutto il sindacalismo medico italiano.
“Un sindacato che voglia opporsi alle derive in atto, ed al tempo stesso progettare il futuro, deve confrontarsi innanzitutto con la capacità di coinvolgere donne e giovani e di cambiare il proprio modo di essere per promuovere e governare un ricambio di genere e di età”. Cosi scrivevo in qualità di Segretario nazionale uscente nella relazione introduttiva al Congresso nazionale del 2014 e mai avrei pensato di essere facile profeta in un tempo relativamente breve. Quando cambia il contesto, per le organizzazioni cambiare non è una scelta ma una necessità. Oggi vediamo premiate le scelte politiche della associazione e i suoi investimenti organizzativi.
“Anaao Giovani” è nato 13 anni or sono da una felice intuizione di Carlo Lusenti, all’epoca Segretario nazionale. Pensato come laboratorio, non ghetto come raccontano alcuni, di under 40 chiamati ad agire sul campo con proprie iniziative e proposte per ripensare e ridefinire l’Anaao degli anni futuri. Divenuto con il tempo, grazie anche al principio della autodeterminazione nella scelta dei propri rappresentanti negli organismi dirigenti, un potente fattore di aggregazione. In quegli anni eravamo già consapevoli di dover cambiare il modo di essere sindacato, a cominciare dalla immagine e dalla percezione che del sindacato avevano troppi colleghi giovani. Un po’ la generazione Omega di “I figli degli uomini” di P.D. James, unici superstiti in un mondo vecchio e distrutto in cui la convivenza tra generazioni, con i reciproci patrimoni, sembra non poter più esistere. Giovani alle prese con problemi enormi. Un lunghissimo periodo formativo vissuto da eterni studenti, un futuro previdenziale reso incerto dalla rottura del patto intergenerazionale, una stagione di precariato senza fine , effetti negativi su reddito e carriera, cui si è aggiunta la perdita di attrattività del lavoro medico ospedaliero.
Oggi possiamo dire che quell’esperimento è riuscito se ha prodotto il più giovane Segretario nazionale di sempre (44 anno, quasi coetaneo del Ministro della Salute), e anche il più giovane nel panorama odierno del sindacalismo medico, e molti under 40 hanno partecipato attivamente alle ultime vicende del sindacato.
La Area Formazione Femminile è, invece, nata nel 2019, come punto di aggregazione, confronto e attività delle donne, forte anche di politiche positive di quote di rappresentanza, che pure polemiche e resistenze avevano suscitato. Una scommessa fatta per accompagnare la scelta professionale con la coscienza non tanto della parità quanto della differenza femminile, un valore ritenuto capace di trasformare la sanità e disfare i paradigmi che la hanno disumanizzata. Una esperienza che ha prodotto non pochi risultati positivi, anche sulla composizione dei gruppi dirigenti.
Le donne rappresentano la maggioranza della forza lavoro in sanità ed anche dei nostri iscritti, a livello nazionale e in quasi tutte le Regioni, con una età media inferiore a quella degli uomini. Esse chiedono una nuova organizzazione del lavoro, capace di conciliarlo con i tempi di vita, senza passi indietro sul terreno dei diritti, insieme con modelli di cura attraversati dal pensiero e dall'espressione della differenza di genere. Se prima si lamentava una crescita di iscrizioni ma non di partecipazione, l’ultimo congresso ha segnato anche per loro una svolta con la competizione per la Segreteria nazionale.
Giovani e donne sono non più il nostro futuro ma il nostro presente, al quale aprire la porta principale dei nostri organismi statutari. Come abbiamo fatto a Napoli. 4 donne in Esecutivo nazionale, 22 (il 40%) in Direzione nazionale. 1 under 40 in Esecutivo nazionale, 8 in Direzione. Un processo inarrestabile e diffuso, con le ultime resistenze in alcune aree periferiche.
Ma il cantiere del cambiamento rimane ancora aperto, perché non possiamo fare finta di non vedere che le uniche piazze piene sono quelle virtuali, dei followers e dei meet up, giusto il tempo che serve a scegliere con un click tra un si ed un no. E che i numeri degli iscritti non riescono più a nascondere una crisi di vocazione preoccupante.
A Napoli si è chiuso definitivamente il ciclo della generazione politica che ha governato l’Anaao negli ultimi 22 aa, da Fiuggi in poi. Sul piano del ricambio, però, non poco è stato fatto, anche se c’è ancora molto da fare. I temi che abbiamo avuto il coraggio di assumere nelle nostre politiche sindacali di questi anni hanno oggi una compiuta rappresentanza all’interno degli organismi statutari. Ma occorre trovare parole d’ordine e bandiere per una nuova sceneggiatura per nuovi interpreti, stilare una agenda di obiettivi chiari e percepibili per dare al cambiamento un contenuto ed un progetto capace di suscitare aspettative e mobilitare nuove energie. Viviamo in un periodo di pensiero debole, in una crisi del sociale, e della politica, che coinvolge lo stesso destino della sanità pubblica. E’ necessaria, perciò, una rappresentanza sindacale più forte per far valere le ragioni ed i diritti del lavoro e della professione. Un gruppo dirigente rinnovato per genere ed età può dare un contributo decisivo. In fondo, Einstein scoprì la sua formula a 24 anni.
Un viaggio di scoperta, diceva Proust, “consiste nell’avere nuovi occhi”. E nuove orecchie. L’ultimo Congresso nazionale Anaao Assomed è un buon auspicio ed un ottimo viatico.
Costantino Troise
Direzione Nazionale Anaao Assomed