Lettere al Direttore
Oss. Il problema delle nuove competenze va affrontato a livello nazionale
di Paola BoldriniGentile direttore,
come è noto sia io, come il Partito Democratico a cui aderisco, non siamo contrari all’implementazione di competenze per i professionisti e gli operatori della salute e in tal senso è improntata tutta la mia produzione legislativa tant’è che, in particolare nel ddl S 2071 “Riordino del profilo professionale e della formazione dell'operatore socio-sanitario” ho così proposto all’articolo 2, comma 4 “Possono essere previsti moduli di formazione aggiuntivi per un massimo di 200 ore, di cui 100 di tirocinio e la restante parte a scelta del partecipante fra uno dei due percorsi in ambito sociale o sanitario, da svolgere successivamente all'acquisizione della qualifica professionale. I moduli sono mirati a specifiche tipologie di assistiti e contesti operativi in risposta a particolari esigenze emerse o individuate nell'ambito della programmazione delle regioni o delle province autonome”.
Tuttavia ho presentato un’interrogazione al Ministro Speranza evidenziando che l’iniziativa della Regione del Veneto sia tesa ad attribuire competenze infermieristiche agli operatori sociosanitari previo un corso integrativo di ulteriore formazione ma presenta i suoi seguenti limiti ed anomalie:
Sarebbe, invece opportuno e necessario dar corpo ad una iniziativa del Ministro Speranza, nazionale e centrale, che delinei, previo concertazione con i sindacati rappresentativi del comparto della sanità, nel pubblico e nel privato, sentiti gli ordini, per i soli aspetti deontologici, un percorso unitario ed unificante con il coinvolgimento delle Regioni e Province autonome e gli altri Dicasteri interessati, che definisca quali ulteriori competenze possano esercitare gli OSS previa ulteriore formazione teorica e pratica, concertata e condivisa, prevedendo il conseguente diverso trattamento economico e normativo sia nel contratto nazionale del personale del SSN che negli contratti nazionali della sanità per quegli operatori sociosanitari che, in virtù di tali intese, svolgano competenze più avanzate diverse ed aggiuntive a quelle del profilo professionale di base.
Inoltre, se è vero come è vero che siamo in presenza di un’emergenza infermieristica, è quanto mai necessario, come si è ben operato nei confronti della carenza di medici specialisti, migliorare la capacità di programmazione dell’offerta formativa dei corsi di laurea per infermiere, coinvolgendo i sindacati e non solo gli ordini, aumentando, come del resto ho più volte proposto in varie emendamenti, il numero dei posti disponibili e di conseguenza la capacità formativa universitaria sia degli Atenei ma, soprattutto, coinvolgendo e potenziando le sedi formative nelle aziende sanitarie in convenzione con le università, rivedendo il percorso nella laurea magistrale prevedendo indirizzi clinici e specialistici nonché i medesimi diritti alla libera professione della dirigenza medica e sanitaria, dando alla professione una diversa e più allettante prospettiva di ruolo, di competenze e di carriera tale da renderla maggiormente appetibile alle giovani generazioni, tutte scelte presenti nei vari disegni di legge ed emendamenti che ho presentato, i cui contenuti sono, ovviamente, a disposizione dell’Esecutivo.
Senza queste diverse visioni strategiche ho fatto presente al Ministro Speranza che saremmo in presenza di una mera e semplice operazione di riduzione dei costi contrattuali dettata dall’affrontare la sola emergenza, a carico dei soli operatori ed invece è quanto mai necessario avviare, altresì, un confronto con le Regioni ed i sindacati, alla luce del mutato quadro epidemiologico e demografico del Paese, per un vero concertato, compreso e condiviso adeguamento progressivo, coerente ed omogeneo a livello nazionale, del profilo dell’operatore sociosanitario, nelle sue competenze di base ed in quelle diverse ed avanzate e nei conseguenti diversi inquadramenti giuridici ed economici contrattuali ed, ovviamente, è un percorso auspicabile e necessario anche per gli altri profili professionali dei professionisti e degli operatori della salute.
Paola Boldrini
Vice Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato