16 febbraio -
Gentile Direttore,
in questi giorni di polemiche sulla mancata approvazione in Senato dei ristori per le famiglie dei medici morti a seguito della COVID-19, ho pensato alla soddisfazione che noi 40 medici “scrittori” del libro “Emozioni virali. Le voci dei medici dalla pandemia” proveremo alla consegna dei nostri diritti d’autore al fondo di solidarietà istituito a tale scopo presso l’Ente di Previdenza e Assistenza dei Medici.
Quando, nell’aprile 2020, proposi nel cosiddetto gruppo Facebook dei 100.000 medici, vocato al nuovo coronavirus, di raccogliere le testimonianze dei colleghi sulle prime settimane di pandemia in Italia, una cosa fu subito chiara: i diritti d’autore dovevano essere devoluti alle famiglie dei medici vittime della COVID-19. A prescindere dalla somma che avremmo raccolto, era il minimo che potessimo fare per onorare il lavoro e la memoria di chi era morto, assistendo i pazienti spesso in condizioni oltre il limite della tollerabilità umana e professionale.
Il libro è uno spaccato della prima fase della pandemia dal Nord al Sud del paese, dall’ospedale al territorio, passando per le residenze sanitarie assistenziali e gli ambiti della ricerca, in un fil rouge che attraversa diverse generazioni di professionisti, dai neolaureati ai pensionati.
Il nostro incontro è nato dall’urgenza di lasciare, senza indulgere alla facile retorica, una traccia scritta delle esperienze emozionali e degli affetti collaterali che hanno segnato i primi tempi pandemici, nonostante la solitudine che emerge in quasi tutti i racconti del libro: “quella di chi non ha potuto vedere i propri figli, i genitori, gli amici, i compagni … quella delle persone malate, sofferenti, che in solitudine sono morte … e quella dei medici che con coraggio … hanno perso le proprie vite, anche loro, in solitudine”.
Forse oggi, con la presa di posizione del Senato, i medici si sentono ancora molto soli.
Luisa Sodano
Medico, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva
Curatrice del libro “Emozioni virali. Le voci dei medici dalla pandemia”