25 novembre -
Gentile Direttore,
la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999). L’istituzione della ricorrenza si fonda sull’assunto che la violenza contro le donne sia una violazione dei diritti umani. Tale violazione è una conseguenza della discriminazione contro le donne, dal punto di vista legale e pratico, e delle disuguaglianze tra uomo e donna. Queste condizioni persistono in Italia e nel mondo e la pandemia non ha fatto che acuirle. Sono centinaia le donne che hanno chiesto aiuto perché costrette a condividere il lockdown con uomini violenti.
Le Nazioni Unite celebrano dal 25 novembre al 10 dicembre 2021 i “16 giorni contro la violenza di genere” quale tema globale stabilito dalla campagna UNITE del Segretario generale delle Nazioni Unite: " Orange the World: End Violence against Women Now !”
La violenza contro donne e ragazze è una delle violazioni più diffuse dei diritti umani. In alcuni paesi, fino a 7 donne su 10 saranno picchiate, violentate, maltrattate o mutilate nel corso della loro vita. I numeri aumentano, come si è visto durante la pandemia di COVID-19 e le recenti crisi umanitarie, conflitti e disastri climatici. Un nuovo rapporto di UN Women, basato su dati provenienti da 13 paesi dopo la pandemia, mostra che 2 donne su 3 hanno riferito di aver subito una qualche forma di violenza e che hanno maggiori probabilità di affrontare l'insicurezza alimentare. Solo 1 donna su 10 ha affermato che le vittime sarebbero andate alla polizia per chiedere aiuto.
Anche in Italia secondo i dati Istat si delinea un quadro allarmante e questo fenomeno non è così infrequente anche nelle donne in gravidanza; esso assume un particolare rilievo in quanto le persone offese sono due: la gestante ed il feto.
SYRIO anche quest’anno intende ricordare alla società ed alle istituzioni socio-sanitarie che le ostetriche nel mondo si trovano in prima linea nell’affrontare le richieste di aiuto delle donne maltrattare e abusate. Giocano un ruolo fondamentale nella prevenzione degli abusi, intercettando situazioni di maltrattamenti o violenze, in particolare da parte di coloro che lavorano nei consultori o presso il domicilio delle gravide e delle puerpere. L’impegno delle ostetriche è anche quello di valorizzare, sostenere l’autodeterminazione delle donne, la loro consapevolezza, la loro dignità. Ovvero, valori fondamentali per rafforzare la volontà di denunciare i soprusi subiti in famiglia, o dai loro partner.
Le ostetriche sia ospedaliere e sia territoriali si trovano a dover accogliere ed assistere donne che hanno subito violenza, di ogni età, adulte e bambine. In particolare entrano in relazione anche con le donne straniere, popolazione femminile ancora più fragile in cui la presa in carico del problema, attraverso un lavoro d’equipe, è più delicato e complesso.
Agisci: 10 modi per aiutare a porre fine alla violenza contro le donne, anche durante una pandemia come indicato da UNIWOMEN
1) Condividi con la donna la sua storia di violenza, fa il primo passo per spezzare il ciclo degli abusi.
2) Educa le giovani generazioni al rispetto alle donne ed ai diritti umani.
3) Sollecitare le vittime a rivolgersi ai servizi di consulenza e di presa in carico, anche durante la pandemia di coronavirus.
4) Assicurati che vi sia stato un consenso imprescindibile della donna all’atto sessuale
5) Intercetta e vigila sui segnali di abuso e scopri i modi per aiutare la vittima a trovare sicurezza e sostegno.
6) Mostra la tua solidarietà con la vitta e la tua posizione nella lotta per i diritti delle donne
7) Opponiti alla cultura dello stupro
8) Dona a organizzazioni locali che danno potere alle donne che supportano le vittime e promuovono l'accettazione di tutte le identità di genere e le sessualità.
9) Riteniamoci reciprocamente responsabili
10) Conoscere i dati e chiedere di più. Invita il tuo governo a investire nella raccolta di dati sulla violenza di genere.
Miriam Guana
Presidente Syrio