“Numerose riunioni straordinarie tenute da Farmindustria durante questa settimana, aventi a oggetto eventuali misure da adottare in reazione alle disposizioni del Governo sul fronte della revisione della spesa pubblica, lasciano intendere che sia stata considerata l’ipotesi di bloccare a tempo indeterminato le sponsorizzazioni alle attività congressuali medico-scientifiche e di formazione ECM”.
La "spiata" è di Federcongressi&eventi, l'associazione degli imprenditori pubblici e privati e dei professionisti impegnati nell'attività congressuale, che in un comunicato stampa lancia l'allarme sulle ricadute che una decisione del genere potrebbero avere sull'industria congressuale e sul suo indotto.
“Come Presidente di un’associazione rappresentativa delle imprese e dei professionisti attivi nell’organizzazione degli eventi – sottolinea il presidente Paolo Zona - nell’esortare Farmindustria a considerare con attenzione quali misure adottare contro la revisione di spesa all’esame del governo, caldeggio anche una presa di coscienza, da parte del Presidente del Consiglio Mario Monti e del Ministro della Salute Renato Balduzzi, di quanto potrebbero risultare penalizzanti per la meeting industry le misure a carico del settore farmaceutico”.
“L’industria - conclude Zona - che ho l’onore di rappresentare genera un elevato valore aggiunto in termini di formazione qualificata e di relazioni tra operatori della sanità: colpirla è un danno sociale. Occorre dunque trovare un equilibrio tra la tutela di questa realtà da un lato e le esigenze di revisione della spesa pubblica dall’altro”.
L'industria italiana dei convegni, congressi ed eventi dà lavoro a 287.741 persone, di cui 190.125 dipendenti a tempo pieno e 97.616 professionisti autonomi, e che ha aumentato di 97 milioni di euro la produzione delle aziende agricole, di 3,65 miliardi quella delle aziende industriali, di 6,9 miliardi quella degli alberghi e di 4,9 miliardi quella dei ristoranti. Il PIL congressuale ammonta a 15 miliardi e 88 milioni di euro.