“L’Inps ha registrato un aumento dei certificati di malattia in concomitanza all’applicazione del green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro per i lavoratori pubblici e privati. C’era da aspettarselo e come sindacato lo ribadiamo da decenni”.
È quanto ha dichiarato
Angelo Testa, presidente nazionale
Snami che ha aggiunto: “Esistono delle lievi patologie come il mal di testa, la diarrea ed altre la cui diagnosi non può che essere fatta sulla base di sintomi clinicamente non obiettivabili. In buona sostanza ci si rifà a ciò che il paziente sotto la sua responsabilità ci riferisce e che risulta impossibile constatare. Sino a che la situazione rimarrà questa continueremo ad avere fenomeni come quello in passato dei lavoratori dell’Alitalia ed adesso per il green pass obbligatorio”.
I medici non certificano al telefono, ha aggiunto, “ma responsabilmente in presenza come prescrive la legge ed è possibile che alcuni lavoratori abbiano mentito e siano rimasti a casa proprio per non dover affrontare l’obbligo della certificazione Covid. Come Snami proponiamo – conclude il leader dello Snami – la autocertificazione per i primi tre giorni di assenza e non si può più tollerare che la certificazione di malattia continui ad avvenire sotto la minaccia di norme punitive e di imposizioni ed attribuzioni poco consone al decoro della professione medica, studiate ed approvate non per fini sanitari”.