L’informazione ai tempi della pandemia, il dovere di riportare informazioni sanitarie corrette, complete e comprensibili, ma anche il rapporto tra ambiente e salute e il ruolo della rivoluzione digitale in tale ambito. Saranno questi alcuni dei temi affrontati nel prossimo ciclo di incontri che vedrà impegnata la Federazione nazionale dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione insieme all’Ordine degli Avvocati di Roma.
Il primo incontro, dal titolo “Salute ambientale e rivoluzione digitale”, è in programma per mercoledì 16 giugno 2021 (dalle ore 11.00 alle ore 14.00) e sarà disponibile in diretta streaming sulla
pagina Facebook dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Tra i relatori, il professor
Cesare Mirabelli, Presidente emerito della Corte costituzionale, che parlerà di “Diritto ad un ambiente di vita salubre ed all’accesso universale alla rete”; don
Massimo Angelelli, Direttore Ufficio nazionale per la Pastorale della salute CEI, che interverrà sul tema “La relazione di cura riguarda le persone, le comunità e l’ambiente”;
Chicco Testa, Presidente FISE Assoambiente Associazione imprese servizi ambientali ed
Emilio De Vizia, Presidente Confindustria Avellino.
Il secondo incontro, dal titolo “Corso di etica, deontologia e responsabilità professionale. Le notizie ai tempi delle fake news: l’informazione in ambito sanitario” si terrà mercoledì 30 giugno 2021 (dalle ore 11.00 alle ore 14.00) sempre in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Tra i relatori di questo secondo evento figurano
Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO,
Alessandro Beux, Consigliere FNO TSRM e PSTRP, delegato aspetti giuridici e medico-legali,
Guido Boffo, Vicedirettore del quotidiano nazionale “Il Messaggero”, il prof.essor
Domenico Della Porta, referente CNEL ed
Enrica Masella, Agenzia Italia Digitale.
Entrambi gli incontri saranno moderati dall’avvocato Donatella Cerè, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma e Coordinatrice delle Commissioni Responsabilità professionale e sanitaria e Struttura degli studi deontologici, e dall’avvocato
Laila Perciballi, Componente Commissione Responsabilità professionale e sanitaria dell’Ordine degli Avvocati di Roma e Referente per le relazioni con la cittadinanza e la promozione dei valori dell’Ordine e della FNO TSRM e PSTRP.
“Il Corso di etica, deontologia e responsabilità professionale, dotato di una connotazione trasversale e multidisciplinare, è stato ideato all’interno della ‘casa comune’ della Federazione, guidata dalla Presidente
Teresa Calandra, e condiviso con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, guidato dal Presidente
Antonino Galletti - sottolinea Perciballi -. Ha riscosso un enorme successo nei suoi precedenti incontri, incentrati sulla terza età e sulla vaccinazione, a conferma che lavorare insieme arricchisce ciascuno di noi. Gli ultimi due convegni – prosegue - sono focalizzati sulla sostenibilità dello sviluppo (salute ambientale) e sulla trasformazione digitale: due temi al centro del dibattito pubblico, che ripercorrono le grandi ‘transizioni’ del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per il futuro dell’Europa e del pianeta intero”.
“Lo scopo – spiega Perciballi - è individuare gli strumenti adatti a costruire un mondo in cui le tecnologie digitali vengano utilizzate per realizzare una società più sana e più verde. È necessario sburocratizzare, servirsi della tecnologia per attuare una rivoluzione digitale in armonia con la salute ambientale. Per fare ciò è indispensabile educare le persone all’uso corretto delle tecnologie. Come nel dopoguerra si è insegnato “a leggere e a scrivere”, nel post pandemia bisogna educare alla tecnologia”.
In tempi di pandemia e campagna vaccinale, è molto sentito il tema della corretta informazione e delle conseguenti implicazioni sulle scelte dei singoli. “Il messaggio centrale è che l’informazione, soprattutto quella relativa a dimensioni particolarmente sensibili come la sanità, non sempre è quella che dovrebbe essere, cioè obiettiva, aggiornata e completa – sottolinea Alessandro Beux, Consigliere FNO TSRM e PSTRP -. Penso al recente caso vaccini. Alcuni di questi hanno subito una sorta di demonizzazione: a loro sono stati giustamente ricondotti alcuni eventi avversi, ma in una modalità che li ha fatti percepire come sovradimensionati rispetto alla loro reale portata, facendoli fuoriuscire da quel che fisiologicamente, statisticamente ed epidemiologicamente accade ogni volta che si somministra un qualsivoglia farmaco. Se l’informazione fosse stata diversa, la reazione dell’opinione pubblica nei confronti dei vaccini sarebbe certamente stata differente”.
Alessandro Beux illustrerà il caso degli Osteopati: molti aspiranti Osteopati hanno continuato a frequentare e a iscriversi a corsi di formazione erogati da soggetti privati; a loro doveva e deve essere comunicato in modo obiettivo, aggiornato e completo che anche i titoli rilasciati dopo la legge n. 3 del 2018, non offrono garanzie immediate, essendo soggetti alla procedura di equipollenza, oggi non ancora possibile poiché manca il comparatore, cioè l’ordinamento didattico del corso di lauree. “Questi sono ragguagli che vanno dati agli studenti perché, chiunque sia il destinatario dell’informazione in ambito sanitario deve avere la possibilità di valutare e decidere sulla base di informazioni che abbiano le caratteristiche più volte richiamate”.
Il 16 giugno si parlerà invece di ambiente e rivoluzione digitale, temi strettamente connessi al potenziamento dell’assistenza territoriale e dello sviluppo della prevenzione in ambito sanitario, che vede protagoniste due professioni afferenti agli Ordini TSRM e PSTRP: gli Assistenti sanitari e i Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. Al convegno interverranno
Maria Cavallo, Presidente Cda nazionale Assistenti sanitari,
Maurizio Di Giusto, Presidente Cda nazionale Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. “Adesso, a seguito della pandemia, si parla spesso di territorio e si pone l’accento sulla prevenzione. Sarebbe stato meglio investire sulla prevenzione e sul territorio prima della pandemia, evitando che questa rendesse evidente le nostre responsabilità omissive – conclude Beux -. Oltre al tema del coinvolgimento di queste due professioni, c’è il tema della piena consapevolezza dell’inscindibilità dell’ambiente con la salute. Non possiamo continuare a non preoccuparci di quello che respiriamo, delle acque che beviamo, del cibo che mangiamo e dell’ambiente in cui viviamo”.