“Il rinnovamento del parco tecnologico è necessario, ma inutile se non si provvederà al contempo alla assunzione di personale formato ad usarlo”. A parlare è
Corrado Bibbolino Segretario Nazionale SNR (Sindacato Nazionale Area Radiologica).
“L’investimento previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’area radiologica è molto rilevante, con dei numeri che sono stati largamente previsti – dichiara – anche se probabilmente necessitano di un minimo aggiustamento, soprattutto in relazione a quello che è stato fatto negli ultimi mesi da parte delle Regioni e della CONSIP con l’acquisto di macchine di alta tecnologia e di radiologia tradizionale. Obiettivo iniziale del PNRR è acquistare e collaudare 2648 grandi apparecchiature sanitarie e digitalizzare 184 strutture sanitarie sede di DEA con un totale di 3,41 miliardi. E’ bene ricordare però che rispetto alla media europea le nostre apparecchiature per risonanze o tac sono il 160%”.
“Lo stato dell’arte – prosegue - mostra indubbiamente un relativo invecchiamento del nostro parco tecnologico, soprattutto al Centro Sud, che mostrano un’obsolescenza del 72/73% ad esempio dei mammografi tradizionali. Il PNRR mette al centro la necessità del rinnovo del nostro parco tecnologico. Se questo appare condivisibile, è però altrettanto necessario superare la logica della mera sostituzione, adottando una programmazione basata sui reali fabbisogni”.
“Altri temi – conclude - non meno importanti sono l’allocazione di queste attrezzature e come utilizzarle, cioè avere a disposizione sufficiente personale medico formato per sfruttarle al meglio. Ed è proprio la necessità di personale uno dei punti più importanti da mettere al centro dell’agenda. I medici radiologi neolaureati sono sicuramente in grado di utilizzare le apparecchiature più moderne, ma occorre assumerli: negli ospedali italiani c’è un problema di ricambio generazionale, con un’età media del personale medico di 57 anni, anche in ambito radiologico. Negli ultimi anni sono stati fatti diversi concorsi ma il settore pubblico è in particolare sofferenza e i giovani sono attirati dal mercato privato. Questo è l’aspetto importante da considerare nell’immediato futuro, perché avere un parco macchine aggiornato senza il personale medico per utilizzarlo al meglio è come avere una fuoriserie senza un pilota esperto che possa portarla in pista. Il PNRR è per la sanità italiana arrivata a questo punto come un calcio di rigore al 90º minuto, per vincere la partita non possiamo sbagliarlo”.