“Siamo costretti – si legge in una nota dell’Intersindacale - a ricorrere allo sciopero di fronte a scelte di politica sanitaria che manifestano indifferenza rispetto al valore del lavoro che i professionisti della sanità sono chiamati a svolgere in condizioni sempre più difficili”.
I camici bianchi sottolineano poi come “la carenza di 30.000 medici nei prossimi 4 anni e il licenziamento della metà dei precari impegnati in attività fondamentali a partire dal Pronto Soccorso si rifletterà in una caduta qualitativa e quantitativa delle prestazioni erogate, con le liste di attesa destinate a misurarsi in semestri”.
L’appello è chiaro: “Noi continueremo comunque a difendere le nostre ragioni che sono le ragioni dei cittadini che a noi si affidano nei momenti più critici delle loro vite”.
La nota è firmata da: ANAAO ASSOMED - CIMO-ASMD - AAROI-EMAC - FP CGIL MEDICI - FVM - FASSID - FESMED - ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI - SDS SNABI - AUPI - SINAFO - FEDIR SANITA' – SIDIRSS
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