Nuovi bisogni di salute, nuove risposte di sistema: la Commissione d’albo nazionale dei Fisioterapisti in seno alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione – Fno Tsrm-Pstrp - ha proposto nei giorni scorsi la prima parte del seminario digitale ‘
Sanità di iniziativa, fisioterapia di comunità e di cure primarie’, un appuntamento a cui hanno partecipato oltre 200 professionisti dell’ambito fisioterapico, della riabilitazione e dell’assistenza sanitaria di prossimità, alla presenza di relatori d’eccellenza.
“Dobbiamo cambiare paradigma per affrontare i bisogni di salute e riformulare le risposte di salute perché sono cambiate le esigenze dei cittadini - ha affermato
Piero Ferrante, presidente della Commissione d’albo nazionale dei Fisioterapisti, nella sua introduzione ai lavori- una sfida per il nostro sistema, soprattutto in questo momento storico, che vede impegnata anche la nostra professione in una trasformazione importante, ritenuta strategica per la promozione della salute e la gestione della cronicità/fragilità sul territorio, che avrà necessità di risposte rapide anche dalla politica”.
All’interno della prima giornata dell’evento la senatrice Paola Boldrini, vicepresidente della XII Commissione permanente del Senato Igiene e Sanità, ha annunciato la presentazione di un Disegno di Legge a sua firma incentrato proprio sulla figura del fisioterapista di comunità, “una proposta che risponde alla sfida più importante che oggi si trova ad affrontare il Ssn: riportare i servizi sul territorio e farli diventare più vicini ai cittadini ed alle loro necessità”. Il testo che ha messo a punto la senatrice sarà depositato a breve e quindi poi seguirà gli iter istituzionali previsti.
“A mio parere - ha precisato
Paola Boldrini - il fisioterapista di comunità è uno dei cardini della nuova medicina del territorio. Essere vicini ai bisogni dei cittadini, dei pazienti e dei caregiver è oggi un obiettivo essenziale di tutti coloro che stanno riflettendo su come rifondare il Ssn dopo il periodo pandemico. Sono convinta che la medicina del territorio abbia bisogno dei fisioterapisti, che sono tra i professionisti che più puntualmente operano a vantaggio del cittadino. Ciò che auspico è un percorso breve e tempestivo, condiviso e consapevole sulla mia proposta perché proprio dopo la pandemia ci sarà molto bisogno di voi nell’ambito della cura, della famiglia e del supporto al caregiver”.
Nel corso dell’evento
Melania Salina, vicepresidente della Commissione d’albo nazionale e moderatore dei lavori, ha sottolineato i tre concetti che stanno alla base della fisioterapia di Comunità: “Allargamento dell’approccio fisioterapico specialistico verso una logica di salute di comunità, garantendo contenuti attraverso una formazione specifica; utilizzazione delle mille conoscenze della professione del fisioterapista per collegare un sistema ad altri sistemi; sforzo complessivo per arrivare ai confini della fisioterapia per poi spingersi oltre, grazie anche all’esempio di maestri, che hanno già dimostrato che lavorare sulla salute della Comunità è possibile! Continuiamo in questo modo per definire una figura, quella del Fisioterapista di Comunità, con nuove competenze, che dovranno essere codificate e giuridicamente riconosciute. Una professione, quindi, che ha le carte in regola per essere parte attiva di questo Sistema, nel quale la necessità implicita e quotidiana di condivisione degli obiettivi riabilitativi rende i fisioterapisti portatori sani di questo approccio e di questa competenza all’interno delle Cure Primarie”.
Il secondo appuntamento con il seminario digitale della Commissione è previsto per sabato prossimo (ore 9-13.30, 24 aprile), e sarà incentrato sulle competenze e sui modelli organizzativi che possono essere alla base della relazione tra Fisioterapia di Comunità e assistenza territoriale.