“Questa giornata non è una vuota celebrazione, ma un momento denso di significato a distanza di un anno dall'inizio della pandemia, affinché venga data una particolare attenzione sia alle persone malate, sia a chi si prende cura di loro. E lo fa da lunghi mesi affrontando grandi sacrifici, ma sempre con assoluta abnegazione e soprattutto senza mai mollare la presa. A loro va un pensiero speciale, perchè in tanti hanno vissuto questa tragedia nella doppia veste di chi assiste e di chi si ammala, di chi lotta per salvare vite e di chi si è contagiato facendolo. Non solo, il personale sanitario si è battuto con valore e ha riportato un numero di vittime e feriti come non si era mai visto prima. Una strage silenziosa di 310 medici, 80 infermieri e chissà quanti altri operatori sanitari, che forse un giorno conteremo”.
Così
Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials, in occasione della XXIX Giornata mondiale del malato.
Secondo gli ultimi dati sugli infortuni sul lavoro, Inail ha rilevato tra gli operatori della sanità un elevato numero di denunce per contagio da Covid indicando che per l'82,2% a essere colpiti sono stati oltre 90mila infermieri. In questa giornata, che rappresenta un tributo agli assistiti,
ci uniamo alle parole che il Papa ha dedicato ai lavoratori della sanità, “una schiera silenziosa di uomini e donne che hanno scelto di guardare quei volti, facendosi carico delle ferite di pazienti che sentivano prossimi in virtù della comune appartenenza alla famiglia umana”.
Nel messaggio, Francesco ha auspicato “un patto tra i bisognosi di cura e coloro che li curano; un patto fondato sulla fiducia e il rispetto reciproci”, per “mettere al centro la dignità del malato, tutelare la professionalità degli operatori sanitari e intrattenere un buon rapporto con le famiglie dei pazienti”.