Giuseppe Mosca, 34 anni, Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei luoghi di lavoro, precario in corso di stabilizzazione, impiegato nella Asl di Caserta nel coordinamento del contact tracing presso l’unità operativa del dipartimento di prevenzione di Marcianiese è morto ieri all’ospedale di Frattamaggiore stroncato nonostante la giovane età da Covid-19. Da più di un mese ricoverato in rianimazione all’ospedale di Frattamaggiore lottava tra la vita e la morte in terapia intensiva. Sano aveva solo un po’ di asma anche su base allergica. I sanitari del presidio della Asl Napoli 2 nord dove era ricoverato lo avevano recuperato da alcune crisi avute nelle ultime due settimane. Tracheotomizzato e sottoposto a cicli di respirazione in prono supinazione sembrava aver superato la fase più acuta dell’infezione e invece venerdì ha avuto l’ennesima crisi da cui non si è più ripreso per poi morire domenica sera.
“E’ stato un mio studente presso il corso di laurea dei tecnici della prevenzione - avverte
Cosimo De Marco del Consiglio direttivo dell’Ordine delle professioni sanitarie e presidente della Commissione d’Albo dell’Ordine presieduto da Franco Ascolese - siamo tutti costernati, Giuseppe ha una sorella più piccola anche lei tecnico della prevenzione. C’è una grande sottovalutazione della letalità della malattia e si pensa che solo le fasce di popolazione con comorbilità e con età più avanzata siano a rischio. Il dato statistico purtroppo non tiene conto di numeri magari più piccoli che però fanno vittime in tutte le fasce di età. Bisogna tenere i comportamenti giusti. Commentare una minore così prematura è uno strazio per la famiglia e i colleghi tutti”.
“La morte di un altro giovane operatore sanitario, il collega di 32 anni Giuseppe Mosca - aggiunge il presidente dell’Ordine delle professioni sanitarie di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta
Franco Ascolese - mette il dito in una piaga che non si rimargina da mesi e che vede tutti i camici bianchi di tutte le categorie, medici, infermieri ma anche tecnici delle professioni sanitarie impiegati in prima linea pagare un tributo enorme a questa pandemia, spesso senza alcun riconoscimento formale professionale e morale da parte di un’opinione pubblica distante e distratta. Come i tecnici di laboratorio, tecnici di di radiologia e i tecnici della prevenzione, siamo esposti direttamente alla letalità di questo virus nelle prime linee dei luoghi di lavoro. Giuseppe aveva ul ruolo molto importante, coordinava le attività di contact-tracing dalla sede di Marcianise sempre in prima linea nelle attività di prevenzione sul territorio oltre a prodigarsi sempre per il prossimo e per i colleghi ha purtroppo perso la sua lotta contro il virus assassino Covid 19”.
La commissione d’Albo dell’Ordine e l’Ordine tutto delle professioni sanitarie esprime il profondo cordoglio per la perdita di uno “straordinario valentissimo collega” e si stringe attorno ai familiari, agli amici e colleghi e a tutte le persone care che Giuseppe ha dovuto lasciare. “Metteremo in atto forme di solidarietà per aiutare le famiglie su scala nazionale e locale di tutti i nostri associati che dovessero restare vittime di Covid-19” conclude il presidente dell’Ordine Franco Ascolese.
Ettore Mautone