Con Decreto del 15 settembre del Ministero dell’Università è aumentata del 62% la disponibilità dei contratti di specializzazione per le 50 Scuole di Medicina. Rispetto alle 8.935 borse assegnate lo scorso anno ora sono 14.455, con ben 5.520 in più, pari al +62% (vedasi tabella).
L’incremento è dovuto prevalentemente al maggiore impegno dello Stato con 5.400 posti in più degli 8.000 dello scorso anno con totale di 13.400, pari al +67,5%. In aumento anche il contributo delle Regioni con +117 da 771 a 888 (+15,2%) e, in misura minore quello degli altri Enti con +3 da 164 a 167 (+1,8%), mentre per i Medici dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale l’aumento è del doppio con +246, da 240 a 486 (+102%).
A questi si aggiungono anche i 39 posti riservati per i Militari, che lo scoro anno erano 29.
Alla base degli aumenti la decisione della Conferenza Stato-Regioni che dalla indicazione dei soliti 8.596 posti annuali è passata a 13.400, con incremento di 4.831, pari al +56%.
Rispetto allo scorso anno, quando l’aumento maggiore in valori assoluti riguardò la Specializzazione in Medicina di emergenza e urgenza da 256 a 483 con +89% e
Anestesiologia e Rianimazione da 744 a 962 con +33%, quest’anno le posizioni si invertono: al primo posto passa Anestesiologia e Rianimazione con +687, da 962 a 1.649, +71%, seguita da Medicina di emergenza e urgenza con +422 (+87%) da 483 a 905.
Ma la novità di quest’anno, dovuta alla pandemia Covid19, è il significativo incremento in valori percentuali per alcune discipline di “attualità”, fra cui Microbiologia e virologia che sale da 31 dello scorso anno agli attuali 122, con +294%, quasi il quadruplo. Malattie infettive da 108 a 339, con +214%, oltre il triplo, Malattie apparato respiratorio da 137 a 371, con +171%. Con oltre il doppio di aumento Igiene e medicina preventiva da 246 a 574 con +134%, Patologia clinica e Biochimica da 97 a 219, con +128%. Medicina interna da 485 a 793 con +64%.
A parte Medicina termale che resta stabile a 3, per tutte le altre Specializzazioni ci sono aumenti, anche se in misura inferiore, con i valori più bassi in valori percentuali, sotto il +35%: Ortopedia da 360 a 484, +34%. Ginecologia e ostetricia da 376 a 500, con +32%. Radioterapia da 134 a176, con +31% e infine a chiudere Pediatria da 636 a 800 con +26%.
Come è noto, prima dell’anno 2017-18 le Borse assegnate ogni anno erano insufficienti e inferiori a quelle stabilite dagli Accordi Stato-Regioni, determinando così il cosiddetto “imbuto formativo. Ma lo scorso anno ci fu al contrario una inversione, perché con gli 8.935 assegnati la differenza fu di +366 rispetto agli 8.569 dell’Accordo Stato-Regioni, con +4%. Mentre al contrario nel 2016-17 i posti furono 6.934, con 1.635 in meno (-24%).
Quest’anno e per la prima volta, va riconosciuto lo straordinario sforzo fatto dal Governo con un incremento di ben 5.520 posti in più, oltre il 62%. Mai visto prima!
Resterebbe però ancora il gap della carenza di posti per un terzo dei circa 23 mila candidati stimati e attesi, che il 22 settembre prossimo sosterranno la prova di ammissione. Ce ne sarebbero circa 8.500 in più sia perché si sono accumulati i circa 500 esclusi annuali e sia perché a forza di ritardi e slittamenti è di fatto saltato un anno. Resterebbero quindi i cosiddetti “camici grigi” che vivono in un limbo preoccupante che il Presidente della FNOMCEO, Filippo Anelli, ha nuovamente evidenziato in maggio scorso.
Angelo Mastrillo
Università di Bologna, Segretario della Conferenza dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie