“Siamo stati a colloquio con il Ministro della Salute, Roberto Speranza per più di un’ora. L’incontro si è tenuto in un clima di cordialità e di fattiva collaborazione in un’ottica di tutela e di sviluppo di un Servizio Sanitario Nazionale equo universale ed accessibile “
È quanto hanno dichiarato
Pina Onotri, Segretario Generale e
Ludovico Abbaticchio, Presidente Nazionale del Sindacato Medici Italiani che hanno consegnato al ministro un
documento programmatico.
“Al Ministro abbiamo rappresentato la difficoltà che i medici di medicina generale subiscono, ancora oggi, in merito agli infortuni sul lavoro e specificamente quelli causati dal contagio da covid 19 – hanno detto Onotri e Abbaticchio – è un paradosso che alle famiglie di questi professionisti non sia riconosciuto, in caso decesso, alcun indennizzo. Vorremmo, d’altronde, dalla parte pubblica maggiori garanzie e tutele per i medici di famiglia che passa come riconoscimento dei loro ambulatori quali presidi del Ssn, ancorché limitato alle ore di attività convenzionale. Abbiamo chiesto che i fondi previsti dal Ricovery Found diventino strutturali per un adeguato finanziamento della medicina territoriale e che si metta mano alla riforma del Titolo V della Costituzione che ha parcellizzato l’assistenza in 21 Servizi Sanitari Regionali diversi”.
Il sindacato ha poi convenuto con il Ministro che le parole chiave dei prossimi mesi dovranno essere: “maggiori tutele e pari opportunità”.
“Un giudizio positivo da parte del Ministro Speranza è arrivato sulla proposta del passaggio del personale del 118 al rapporto di lavoro di dipendenza – proseguono – mettendo fine ad una precarietà infinita per questo strategico settore medico di emergenza/urgenza. Un’ulteriore disponibilità è stata manifestata da parte del Ministro per quanto riguarda la riapertura della area della medicina dei servizi per poter consentire ai medici convenzionati di poter entrare nelle attività distrettuali. Si è esaminato, inoltre, il ruolo importante del medico nell’opera di prevenzione ed educazione sanitaria e di qui della figura del medico scolastico. Abbiamo rimarcato che, per mettere fine alle diverse condizioni lavorative dell’area medica – concludono Onotri e Abbaticchio – occorre prevedere un contratto unico per chi lavora col Ssn. Ultima questione, ma non per importanza, abbiamo affrontato la necessità d’istituire la specializzazione in medicina generale”.