La Fimmg esprime “la sua profonda preoccupazione per il futuro della medicina generale ancora sottoposta ad attacchi politici trasversali nonostante il contributo fondamentale dato durante l’emergenza sanitaria Covid”. E per questo motivo chiede “che in tempi brevissimi venga completato il percorso di rinnovo contrattuale che accompagni e favorisca la moderna strutturazione organizzativa della medicina generale e che, confermando la convenzione come strumento regolatorio del rapporto professionale, ne esalti la capacità di investimento premiandone i risultati in termini di medicina d’iniziativa, prevenzione, cronicità, terminalità, domiciliarità territoriale e acuzie minore, e che preveda urgentemente la definizione di ruolo, compiti e funzioni specifiche da adempiere durante le fasi di emergenza sanitaria e/o calamità naturale”.
È quanto si legge nella mozione finale del Consiglio nazionale della Fimmg che si è svolto lo scorso 5 settembre in cui sono stati affrontati molti temi a partire anche dalla campagna di vaccinazione antinfluenzale. “Rispetto al clima di incertezza – si legge nel documento - relativo all’approvvigionamento delle dosi di vaccino antinfluenzale e antipneumococcico che rischiano di essere insufficienti rispetto alle previsioni di fabbisogno, incrementato sia dalla più ampia offerta che comprende tutti i cittadini dai 60 ai 64 anni, sia dalla maggiore adesione alla campagna vaccinale prevista da parte delle categorie a rischio, condivide la preoccupazione di Cittadinanzattiva”.
“Se l’offerta di vaccini – prosegue -sarà minore della richiesta o si ritarderanno le disponibilità dei vaccini ai medici rispetto alla consegna alle ASL si vanificherà non solo lo sforzo comunicativo e organizzativo che i medici di medicina generale stanno già mettendo in opera, ma anche l’obiettivo principale della campagna di prevenzione in questa straordinaria stagione, oltre a ingenerare sfiducia rispetto al tema delle vaccinazioni sia nei pazienti che nei medici”.
Ma non solo vaccini, il sindacato dei medici di famiglia “ribadisce l’importanza della partecipazione alla campagna di screening sierologici per il personale docente e non docente come contributo alla ripresa delle attività scolastica per l’importante valore sociale che questa rappresenta, ma soprattutto per la richiesta di una categoria che non vuole tirarsi indietro rispetto alla sua evoluzione e a quella necessaria dell’assistenza territoriale che non può che partire dai medici di medicina generale e dall’investimento nel Recovery Fund su microteam, diagnostica di primo livello nei nostri studi e retribuzione connessa a organizzazione e produttività”.