"I medici non ce la fanno a vaccinare? I farmacisti però non possono farlo. Questo perché l'anamnesi vaccinale, necessaria prima di fare materialmente il vaccino, è un atto medico. Non può essere delegato ad altri", così il segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg)
Silvestro Scotti, rispondendo al presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti
Andrea Mandelli che
ieri sul nostro giornale aveva sottolineato che è "impensabile che i medici di medicina generale riescano a dispensare in un mese 18 milioni di vaccini".
Per Scotti quello della vaccinazione in farmacia, scrive l'Adnkronos Salute, è "un falso messaggio che rischia di far apparire una categoria, la nostra, inefficiente (qualunque sia la causa) a fronte di una alternativa che non può essere attuata, perché la funzione non è ascrivibile, in questo momento, alla categoria dei farmacisti".
Ma Scotti sembrà però aprire, anche se solo in teoria, alla possibilità di vaccinare in farmacia purché sia un medico a farlo (anche questo proposto da Mandelli): si potrebbe vaccinare in farmacia "solo con un medico in farmacia, ma se ci fossero medici disponibili si dovrebbero rafforzare le unità di territorio. Le farmacie sono utili in molte cose in una compagna vaccinale, ma non in questa", ha detto Scotti.
In merito al riscio di una carenza di vaccini per Scotti sarebbe utile "chiedere aiuto allo stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenza".
In questa situazione, ha spiegato Scotti all'Adnkronos Salute, "non possiamo affidarci solo alle multinazionali, c'è bisogno di una produzione nazionale di vaccini".