“Tutelare il diritto alla salute e al lavoro a tutti gli italiani e migranti senza distinzione e guerre tra poveri”. Cosi l'associazione medici di origine straniera in Italia (AMSI), l'Unione medica Euro mediterranea (UMEM), la Comunità del Mondo arabo in Italia (CO-MAI) e il movimento internazionale transculturale inter professionale Uniti per Unire (UXU) chiedono al Governo Italiano e al Ministero della Salute di garantire e tutelare il diritto alla salute e al lavoro per tutti, italiani e migranti senza distinzione di categorie e per non scatenare guerre tra poveri.
“Dall'inizio della crisi di Coronavirus siamo impegnati con i nostri movimenti ad assistere tramite lo Sportello Amsi Online migranti e italiani anche tramite dirette Facebook e interviste Tv e Radio e giornali in vari lingue e continenti”, dichiara il Fondatore Amsi, Co-mai
Foad Aodi e membro Registro Esperti e Gruppo di Lavoro Salute globale Fnomceo.
Aodi fornisce anche una serie di dati raccolti durante questo periodo di emergenza:
1) Gli stranieri contagiati in Italia sono il 5,5% del numero totale dei contagiati, invece in Europa sono il 7% dei contagiati totali.
2) Il 90% degli stranieri contagiati o sospetti si cura a domicilio con il medico di famiglia ma non tutti riescono ad eseguire il tampone;
3) Il 60% dei migranti senza permesso di soggiorno ha paura di andare in ospedale;
4) Ci sono difficoltà per chi non ha il permesso di soggiorno in regola o scaduto eseguire esami, accertamenti (RX, TAC, Analisi Emato-chimici);
5) Sono diminuiti del 40% gli Ambulatori per stranieri e per ritirare Tessera STP;
6) E' aumentata la disoccupazione tra i migranti del 50% per colpa della crisi provocata da Coronovirus e tantissimi non torneranno al posto di lavoro (Edilizia, Barbieri, lavori domestici, professionisti della sanità, settore turistico, alberghi e in tanti altri settori che non hanno fatto domanda per la cassa integrazione visto non hanno un contratto regolare;
7) il 25% di imprese, punti di vendita frutta e verdura, ristoranti, pizzerie, impostazioni di telefonia e negozi cinesi non riapriranno.
8) il 60% degli stranieri che hanno avuto un infortunio sul posto di lavoro non vanno al pronto soccorso per paura di perdere il posto di lavoro o non ha un contratto regolare.
"Con urgenza chiediamo al Governo Italiano di tutelare e regolarizzare i diritti universali e umani e non le persone o alcune categorie, chiediamo una Tessera di Prevenzione Covid (TPC) per i migranti irregolari, chiediamo dopo lo sforzo raggiunto con la mini sanatoria, che è non incisiva a risolvere le problematiche, di proseguire nella strada intrapresa affrontando tutte le questioni della salute, lavoro e diritti di tutti i migranti senza permesso di soggiorno e di prevedere e programmare soluzioni anche per quelli che perderanno il permesso di soggiorno visto che non avranno più lavoro e non soffocare i cittadini e migranti di requisiti impossibile da ottenere. Infine denunciamo che nonostante tutto il nostro impegno dal 2000 e le numerose proposte e denuncie si prosegue a considerare medici di seria A e Medici di Seria B senza coinvolgere i medici stranieri che in 3.000 hanno dato la loro disponibilità da febbraio 2020”, conclude Faodi.