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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Coronavirus. Anaao chiede il raddoppio delle “premialità” retributive per i medici in prima linea e l’assunzione a tempo indeterminato per gli specializzandi al 4º e 5º anno. Chiesto anche uno “scudo giuridico” per gli operatori sanitari

immagine 5 aprile - Il sindacato rigetta le proposte di emendamento al Cura Italia sulla responsabilità professionale perché "sono rette da un filo comune che mira ad esonerare le condotte dei datori di lavoro da ogni responsabilità penale, civile ed erariale". Al contrario si chiede una loro profonda riscrittura. E poi la richiesta di nuovi provvedimenti con maggiori risorse per straordinari, indennità di guardia e reperibilità e per una indennità di rischio biologico per tutta la durata dell'emergenza. E poi assunzioni e nuove norme sulla sicurezza degli operatori
“Gli emendamenti presentati in Parlamento sulla responsabilità delle strutture sanitarie, pubbliche e private, e degli esercenti la professione sanitaria durante l’emergenza epidemica – commenta Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed - sono retti da un filo comune che mira ad esonerare le condotte dei datori di lavoro da ogni responsabilità penale, civile ed erariale. Di fatto, si sbarra la strada a qualsiasi possibilità di risarcimento, sia per i cittadini che per il personale sanitario che ha già subito, o subirà, danni alla propria salute, spesso con gravi esiti dal punto di vista funzionale e in molti casi perfino con la morte”.
 
“Così formulati - si legge ancora nella nota dell'Anaao - tali emendamenti appaiono inaccettabili. Non essendo stati, per fortuna, ancora votati è possibile riscriverli, a parere dell’Anaao Assomed, nel senso di garantire uno scudo giuridico per gli esercenti la professione sanitaria impegnati da settimane in prima linea a contrastare la avanzata della epidemia virale”.
“In particolare – propone Palermo - per l’intera durata dell’emergenza sanitaria, bisogna prevedere, sul piano penale, una non punibilità ampia che, fatto salvo il dolo, contestualizzi l’ipotesi della colpa grave alle carenze strutturali ed organizzative riscontrate. E sul piano civile ed erariale, una assenza di responsabilità, per rinviare ad una fase successiva, la definizione di un meccanismo standardizzato e automatico di indennizzo a carico delle pubbliche istituzioni per quanti lamentino un danno”.

Nello stesso tempo, l'Anaao ritiene “ineludibili” adeguati “provvedimenti legislativi che diano prova concreta della attenzione del Governo e del Parlamento nei confronti di chi ”sta salvando l’Italia”, quali:
• premialità per chi, ogni giorno affronta in prima linea, spesso a mani nude, la epidemia, attraverso il raddoppio del valore economico delle indennità di guardia, di reperibilità e del valore orario degli straordinari, nonchè la previsione di una specifica indennità di rischio biologico per l’intera durata dell’emergenza epidemica;
 
• assunzioni a tempo indeterminato attingendo a graduatorie esistenti o, in loro assenza, determinato, di specialisti e specializzandi del 4º e 5º anno, con avvisi pubblici agili che garantiscano stabilità contrattuali e prospettive di inserimento duraturo, tutele assicurative, previdenziali e sindacali.
 
• messa a disposizione immediata delle risorse aggiuntive regionali previste dal Patto per la Salute 2019/2021, per le finalità ivi indicate.
 
• abolizione delle previsioni legislative che hanno abbassato la tutela della salute degli operatori, come purtroppo dimostrano i numeri dei contagi e dei decessi.

L’Anaao Assomed “fa appello a tutte le forze politiche per uno scatto di responsabilità che non renda retoriche parole come “eroi” ed “angeli”, e migliori il morale di chi non si sta sottraendo al rispetto di obblighi etici, deontologici e civili”.
“In caso contrario - conclude il sindacato - non potrà fare a meno di intervenire, in tutti i modi ed in tutte le sedi, insieme con le altre Organizzazioni sindacali per garantire la massima sicurezza ed il meritato riconoscimento a tutti i medici impegnati in questi giorni difficili”.
5 aprile 2020
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