La Federazione dell'Ordine dei Farmacisti è intervenuta per sbloccare i percorsi formativi per l’accesso alla professione di farmacista e favorire il reclutamento di nuovi professionisti. In particolare, con nota dello scorso 2 aprile, indirizzata al Ministero dell’Istruzione - Ministero dell’Università e della Ricerca, è stata rappresentata la "necessità di agevolare l’accesso dei farmacisti nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale per supportare – in collaborazione con medici ed infermieri – le strutture ospedaliere nella gestione della pandemia".
Per questo, è stato chiesto al Dicastero, anzitutto, di voler confermare la possibilità per i titolari o direttori, coinvolti nell’attività di tutoraggio, di decidere - ciascuno in base alla specifica situazione locale - se consentire o meno l’espletamento dei tirocini curriculari da parte degli studenti dei corsi di laurea magistrale in Farmacia o in Ctf, fermo restando il necessario approfondimento della questione relativa all’estensione delle polizze assicurative per la copertura di eventuali danni derivanti da Covid-19.
La Federazione ha, inoltre, chiesto che sia riconosciuto il valore abilitante all’esercizio della professione per i medesimi titoli di laurea e limitatamente a quelli conseguiti dal 1° gennaio 2019 fino a tutta la durata dell’emergenza, previo espletamento completo del tirocinio, come già previsto per la professione medica dal Decreto Cura Italia.
Inoltre, è stata rappresentata la necessità di includere anche i farmacisti specializzandi iscritti all'ultimo e al penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione, tra i professionisti ai quali è possibile conferire incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, in deroga alle previsioni dell’art. 7 del D.Lgs. 165/2001, sempre al fine di affrontare l’emergenza sanitaria in atto.