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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Coronavirus. Fvm al Governo: “Dotarci di protezioni e stop a responsabilità per gli esercenti delle professioni sanitarie”

immagine 31 marzo - In una lettera la Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari ha scritto una lettera in cui denuncia come "medici e sanitari hanno non possono essere il capro espiatorio di una lunga serie di carenze ed errori. Essi hanno oggi estremo bisogno di agire in una cornice di maggiore serenità, al riparo dalla preoccupazione di sanzioni penali, civili e amministrative".
“Il Governo, che ha la responsabilità complessiva delle produzione legislativa d'urgenza in questa emergenza, deve emettere un dispositivo di legge che sollevi da ogni responsabilità gli esercenti delle professioni sanitarie, nonché di altri soggetti coinvolti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, non riconducibile ad una condotta dimostrata come intenzionalmente finalizzata al danno dei pazienti”. È quanto scrive il presidente della Fvm, Aldo Grasselli in una lettera al Governo in cui rappresentano due gravi problemi che “non sono risolti”.
 
“Il primo – si legge -  riguarda la perdurante ed ormai implausibile carenza dei Dispositivi di Protezione Individuale che devono proteggere i sanitari dal contagio, dal rischio di diventare diffusori dell'infezione e dal paradosso di avere sufficienti respiratori per le cure intensive senza più poter contare sui professionisti in grado di usarli correttamente perché progressivamente decimati dall'infezione contratta lavorando. Fatto che - ove non vi sia stato posto rimedio -  costituisce la premessa per la contestazione di rilevanti responsabilità, sia datoriali sia dirigenziali. Il secondo, conseguenza invece della mancanza di Dispositivi di Protezione Legale, riguarda la responsabilità professionale dei medici e dei sanitari”.
 
“Medici e sanitari – si sottolinea - hanno non possono essere il capro espiatorio di una lunga serie di carenze ed errori. Essi hanno oggi estremo bisogno di agire in una cornice di maggiore serenità, al riparo dalla preoccupazione di sanzioni penali, civili e amministrative”.
31 marzo 2020
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