La Regione
Lombardia ha disposto che le singole farmacie, confermando la presenza di farmacisti per tutto l’orario di apertura, potranno lavorare a battenti aperti (preferibilmente) o a battenti chiusi. Analoga posizione è stata presa dalla Regione
Calabria e dalla Regione
Toscana.
La Regione
Campania ha concesso la facoltà di operare a battenti chiusi in casi di particolare criticità o laddove mancassero i requisiti per proteggere adeguatamente il personale in servizio.
Allo stesso modo,
Emilia Romagna,
Piemonte e
Veneto permettono alle farmacie, come extrema ratio, in deroga alle disposizioni regionali in materia, di lavorare a battenti chiusi.
Anche la Regione
Lazio ha emanato una circolare che autorizza le farmacie ad espletare il servizio a battenti chiusisolo qualora particolari situazioni non rendano attuabili le misure atte al contenimento del contagio.
La Regione
Puglia ha consentito il ricorso al servizio a battenti chiusi in via straordinaria e limitata al periodo di durata dell’emergenza.
In
Abruzzo e in
Sicilia è stato autorizzato lo svolgimento del servizio farmaceutico a battenti chiusi nei casi cui le misure previste dalle direttive nazionali atte al contenimento del contagio non risultino attuabili.
La Regione
Marche ha consentito di dispensare i prodotti farmaceutici con modalità del servizio a porte chiuse in casi limitati.
La struttura complessa Farmacia Unica Aziendale S.S. area farmaceutica territoriale del
Friuli Venezia Giulia ha permesso alle singole farmacie della Provincia di
Gorizia e di
Trieste di operare, facoltativamente, a battenti chiusi anche nelle consuete ore di apertura al pubblico.
Anche la Regione
Basilicata ha concesso la facoltà di svolgere il servizio farmaceutico a battenti chiusi.
La Regione
Umbria, invece, ha permesso soltanto alle farmacie rurali che il servizio sia svolto a battenti chiusi.
La Regione
Liguria ha autorizzato lo svolgimento, su base volontaria, del servizio a battenti chiusi fino a quando sarà critico l’approvvigionamento di DPI.
In alcuni casi sono stati i singoli Comuni ad autorizzare lo svolgimento del servizio a battenti chiusi.
Il Sindaco di
Campobasso, ad esempio, ha emanato un’ordinanza che permette ai titolari di sedi farmaceutiche, in deroga alle disposizioni normative regionali in materia, di rendere il servizio di assistenza farmaceutica a “battenti chiusi”, anche negli orari di apertura al pubblico.