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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Telemedicina per i pazienti cronici, stomizzati, incontinenti o ricanalizzati. Parte progetto “SOS”

immagine 22 gennaio - Promosso da Fais Onlus il progetto consentirà ad un gruppo pilota di infermieri stomaterapisti e volontari di fornire assistenza, informazioni, buone pratiche, monitoraggio delle terapie ai pazienti secondo il paradigma della telemedicina, o connected care. 
Firmati ieri a Roma i primi tre protocolli d’intesa per lo svolgimento delle attività relative al progetto “SOS – Smart Ostomy Support” a cura dell’associazione Fais Onlus, per l’assistenza a distanza dei pazienti cronici portatori di stomia ed ex stomizzati in fase riabilitativa.
 
Presente il viceministro Pierpaolo Sileri, i rappresentanti di Fondazione Poliambulanza di Brescia, ULSS6 Euganea e Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli “Fondazione Pascale” hanno sottoscritto il documento che di fatto dà il via alla fase di sperimentazione del progetto. A breve si aggiungeranno l’Ospedale Bambino Gesù e l’Asl Roma 6.

Il progetto, premiato durante l’ultima edizione di Forum PA Sanità, come miglior progetto di connected care, rappresenta uno strumento innovativo per promuovere la salute ed il benessere dei pazienti cronici, stomizzati, incontinenti o ricanalizzati effettuato principalmente da personale sanitario specializzato e volontari che operano in modalità di smart working. In questo modo i pazienti potranno ricevere informazioni e cure anche da casa, implementando quindi un modello di assistenza di tipo “connected”.

 

Ciò consentirà ad un gruppo pilota di infermieri stomaterapisti e volontari FAIS di fornire assistenza, informazioni, buone pratiche, monitoraggio delle terapie ai pazienti stomizzati secondo il paradigma della telemedicina, o connected care.

 

L’obiettivo è di fornire un modo nuovo di intervenire in percorsi di assistenza alla persona che mai erano stati sperimentati.

 

La gestione della stomia, di fatto, si presta perfettamente alla modalità di erogazione del servizio perché si tratta, nella maggior parte dei casi, di una condizione che può essere gestita anche (ma non esclusivamente) da remoto. L’approccio integrato tra visite in presenza ed a distanza permetterà anche di snellire i tempi di attesa negli ambulatori e di rendere più immediati gli effetti di una consulenza fornita dal professionista. Uno degli aspetti più interessanti, inoltre, è la sua replicabilità in altri ambiti di assistenza.

 

“Il ruolo dell’ambulatorio e dell’infermiere è centrale all’interno del progetto, nel quale vediamo anche un’opportunità di crescita professionale e umana, soprattutto nel rapporto con il paziente – sottolinea Tonino Aceti, portavoce della FNOPI, secondo il quale “Fais è riuscita a sintonizzarsi con i bisogni delle persone, ma anche con il sistema sanitario in generale, e con le peculiarietà dei professionisti che lo animano, e questo è un risultato assolutamente non scontato”.


A Smart Ostomy Support collaborano I-TEL, ENEA, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, Prioritalia, Variazioni srl, Gamification Lab Sapienza, ASI Lazio OdV, mentre sempre nuovi soggettihanno mostrato interesse a partecipare.

 

22 gennaio 2020
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