Sinergia tra governance delle aziende sanitarie e ruolo dei rappresentanti degli Enti Locali per la realizzazione di percorsi di cura integrati sempre più personalizzati e incentrati sui servizi sul territorio.
Questo il tema al centro del dibattito del convegno di Federsanità dal titolo “Salute, sindaci e cittadini. Ruolo e responsabilità degli amministratori in ambito sanitario e socio assistenziale” - organizzato nell’ambito della 14° edizione del Forum Risk Management a Firenze, arrivato alla sua giornata conclusiva - al quale hanno partecipato
Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci,
Vito Montanaro, Dg Assessorato Sanità Regione Puglia,
Maurizio Motta docente Università di Torino,
Marina Davoli Direttrice Dip. Epidemiologia Regione Lazio,
Maria Donata Bellentani del Ministero della salute,
Nino Cartabbellota della Fondazione Gimbe.
I lavori hanno tracciato il perimetro entro cui delineare la collaborazione proficua sui temi della sanità e del sociosanitario incardinata sul protagonismo dei territori attraverso il dialogo proattivo tra Sindaci e Direttori Generali delle strutture sanitarie. Il Sindaco è la prima autorità sanitaria sul territorio e per questo responsabile della condizione di salute della sua popolazione tutelata dell'articolo 32 della Costituzione. La promozione del benessere dell’individuo e quindi della collettività, in un sistema sanitario universalistico, si concretizza attraverso l’implementazione di interventi integrati diretti ad incidere sui determinanti culturali, socio-economico, ambientali, sull’adeguatezza, sull’appropriatezza, efficacia e sicurezza dei servizi offerti. In questo scenario il ruolo degli amministratori è prioritario per attuare politiche locali per la salute basate sulle evidenze scientifiche e sui dati di performance e degli esiti clinici.
“Nelle nostre comunità – ha detto
Tiziana Frittelli, Presidente di Federsanità Anci – si guadagna salute, grazie a corretti stili di vita, allo sviluppo economico e sociale, alla cultura. La sanità interviene in un secondo momento mentre prioritarie sono le attività di prevenzione. In questo senso il sociale deve essere visto come attività di promozione e di uscita dalla condizione di bisogno che colpisce fasce di popolazione sempre più ampie”.
“Ci sono alcuni prerequisiti senza i quali è impossibile esercitare il diritto alla salute: la casa, la scuola, i trasporti, la salubrità ambientale, la cultura, la sanità pubblica, l’assistenza sociale – ha spiegato
Enzo Bianco presidente del Consiglio nazionale Anci – tutelare e governare questi ‘determinanti di salute’ nei propri contesti urbani deve far parte di una strategia che faccia leva su di essi per mettere a punto politiche che puntino a migliorare gli stili di vita e la salute del cittadino”.