Percorsi formativi standard, con criteri definiti a livello nazionale, per lo sviluppo di competenze avanzate da parte dei professionisti sanitari. A chiederli è la Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e odontoiatri, in una lettera indirizzata oggi al Ministro della Salute,
Roberto Speranza, al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca,
Lorenzo Fioramonti, al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie,
Francesco Boccia, al Presidente della Regione
Veneto, Luca Zaia e a quello della Conferenza delle Regioni e delle province autonome,
Stefano Bonaccini.
A dare il ‘la’ alla Fnomceo è proprio una Delibera della Regione Veneto, la 1580/DGR del 29 ottobre, che istituisce i ‘percorsi di formazione complementare regionale per l’acquisizione di competenze avanzate’ e approva tre progetti pilota di percorso formativo ad hoc. “Il tutto, peraltro, senza il contributo e il parere della professione medica, previsto invece dalla normativa. Secondo la Fnomceo, l’acquisizione di competenze avanzate richiede invece “percorsi formativi uniformi di livello universitario o con scuole riconosciute a livello nazionale e una esperienza professionale specifica”.
“Si ritiene necessario delineare le competenze che caratterizzano un professionista esperto/specialista per differenziare tali competenze da quelle da riferirsi a quelle dei professionisti con esperienza professionale consolidata in un determinato contesto” continua ancora la nota -. Infine, non possiamo non aggiungere che dovrebbero essere definiti a livello nazionale i criteri per l’adozione di percorsi formativi standard per lo sviluppo di competenze avanzate, al fine di evitare difformità tra diverse Regioni”.
In conclusione, il Presidente
Filippo Anelli chiede alla Regione Veneto di rimodulare la delibera e agli altri interlocutori, Ministri competenti e Regioni, di “valutare l’opportunità di porre in essere tutte le necessarie iniziative per regolamentare in modo uniforme sul territorio nazionale la suddetta materia”.
Non più tardi di ieri, aprendo, alla presenza del Ministro Speranza, il Convegno
"La professione medica e le sinergie con gli altri operatori sanitari”, organizzato da Fnomceo nell’ambito del Forum Risk Management, in corso a Firenze, Anelli aveva ribadito la necessità di avere profili professionali uniformi su tutto il territorio nazionale, e ‘di assicurare l’integrazione e l’interdipendenza virtuosa dei diversi profili e delle peculiari competenze che concorrono all’ottimale organizzazione dei servizi’.
“Condizione necessaria -aveva affermato - è una formazione uniforme, che segua programmi omogenei sul piano nazionale e definiti in relazione alle rispettive competenze e funzioni, senza sovrapposizioni tra le diverse professioni Altrettanto imprescindibile è garantire la omogeneità in termini di diritti, garanzie, responsabilità, funzioni e retribuzioni delle professioni sanitarie, attraverso la definizione di contratti collettivi di lavoro nazionali di categoria uniformi su tutto il territorio dello stato”.