“Una grande occasione di partecipazione, condivisione e di buone proposte da portare all’attenzione del Parlamento, del Governo e delle Regioni. Perché l’obiettivo è indicare una nuova direzione di marcia”.
Con queste parole
Vasco Giannotti ha aperto in battenti della 14ª edizione del Forum Risk management a Firenze. Una convention ricca di iniziative e occasioni di confronto per tutto il mondo della sanità che vedrà la partecipazione di 1.300 relatori a Fortezza da Basso fino al 29 novembre.
“Ambiziosamente abbiamo titolato questa edizione ‘La sanità che cambia’ – ha detto – un titolo ambizioso perché c’è bisogno di un grande coraggio nell’innovare e per superare le troppe diseguaglianze di accesso ai servizi. Per indicare un nuovo senso di marcia e rivisitare, salvaguardare i principi fondanti del Ssn, universalismo e solidarietà. Sono convinto che per cambiare bisogna ascoltare tutti gli attori del sistema a partire dagli operatori sanitari che sanno indicarci le criticità. Perché solo con il contributo di tutti possiamo cambiare. E lo abbiamo definito un Forum di svolta, perché le proposte che saranno selezionate dal comitato scientifico saranno portate all’attenzione del Parlamento, del Governo e delle Regioni. Ecco quindi che in questa quattro giorni di lavoro coinvolgeremo tutte le menti del Ssn per toccare i temi più importanti della sanità italiana e indicare, appunto, una nuova direzione di marcia”.
E se l’obiettivo del forum è fornire indicazioni preziose per la sanità italiana,
Stefania Saccardi, assessore alla Sanità della Toscana, non ha dubbi che sarà sicuramente raggiunto. “Equità di accesso, innovazione, sostenibilità, lavoro sono solo alcuni dei tanti temi che saranno trattati in questo Forum e che rappresentano il punto focale del futuro del Ssn – ha affermato – un servizio sanitario che negli ultimi anni ha subito un pesante sottofinanziamento che ha comportato una fatica reale da parte delle regioni. L’equità di accesso è però il grande tema sul quale ci dobbiamo concentrare, i principi di solidarietà e di equità bisogna declamarli anche nei rapporti con le Regioni dando sostegno a quelle del Sud. Saluto quindi con favore le idee del ministro Speranza a partire dai nuovi propositi sull’assunzione del personale. Una delle più grandi criticità del sistema che chiama in causa la carenza di specialisti. Serve una programmazione sensata per dare risposte all’organizzazione sia ospedaliera sia territoriale. Ma da questo Forum riceveremo sicuramente indicazioni preziose”.
In sanità bisogna affrontare un cambiamento epocale, ha ricordato
Enrico Desideri, Presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità.
“Con la Fondazione – ha spiegato – lavoreremo su un modello organizzativo che tenga conto del cambiamento epocale della sanità italiana che vede crescere l’integrazione multiprofessionale e la connessioni tra le reti. Una sanità che deve prepararsi ad affrontare l’onda tecnologica senza rimanerne vittima, perché la tecnologia va valorizzata ma non subita. Dobbiamo attrezzarci per un sistema informatico omogeneo su tutto il territorio che consenta la condivisone dei dati e la ricerca real word. C’è poi la comunicazione, l’empowerment dei pazienti, l’aderenza alle terapie. Il tema della sicurezza delle cure per i pazienti, ma anche dei professionisti. La sfida è quindi quella dell’equità delle cure che produce risparmio. La sfida della sostenibilità non dei tagli e la percezione di qualità che i cittadini devono avere guideranno. Il Forum è quindi una grande occasione per concentrarci su questi temi e individuare le coordinate per affrontare il cambiamento”.
Mail cambiamento in sanità è solo un pezzo di una trasformazione più profonda che investe la salute e i servizi sociali. Così
Silvio Brusaferro, Presidente dell’Iss: “La sfida che si affaccia è anche quella della società 5.0 dove la nostra vita si accompagnerà a tecnologie che sempre più personalizzate rispetto alle nostre esigenze. Dobbiamo essere consapevoli del cambiamento adattandoci ai sistemi complessi costruendo reti sociali e comunità di prossimità. Bisogna fare ricerca per promuovere e garantire salute ai singoli e alla comunità traducendo le evidenze nella pratica. Dobbiamo immaginare il nostro futuro con scienza, competenza, coerenza e pazienza avendo una visone One Health per tessere insieme tutti i determinati che servono a costruire la salute. E credo che questo Forum ci aiuterà ad individuare i percorsi da intraprendere. E l’Iss ci sarà”.
I riflettori della convention sono stati poi puntati sul tema “Ssn e Federalismo Solidale”.In una tavola rotonda
Federico Spandonaro, economista del Crea Sanità,
Giovanni Bissoni, componente del Comitato scientifico Forum Risk Management e
Antonio Gaudioso, segretario generale d Cittadinanzattiva si sono confrontati in particolare sul tema delle autonomie differenziate strettamente legato a quello del federalismo.
Per Spandonaro la grande incognita dei meccanismi federalisti, calati in un’ottica di autonomia differenziata, è che “le Regioni inizino a farsi competizione e che i più forti vincano”.
“Il tema è capire come trasformare i rischi della competizione in un meccanismo coordinato. Bisogna trasformarla in qualcosa di diverso. Il federalismo ha migliorato il sistema ma non è riuscito a ridurre le disparità, bisogna quindi trovare le modalità per migliorarli. Bisogna riprendere in mano il tema della governance che deve essere ricondotta a un interesse generale del Paese e interrogarci su quali siano i meccanismi e i principi sui quali ribasare le ‘correzioni’ del federalismo”.
Anche per
Bissoni bisogna di riflettere seriamente sulla governane del sistema: “Dobbiamo rimettere mano alla governance che abbiamo perso altrimenti ci saranno solo regioni forti e regioni deboli. Serve una diversa modalità di affiancamento nelle regioni con piano di rientro e rivedere i tetti imposti, serve una nuova governance della farmaceutica, e altro ancora. Soprattutto c’è un nodo politico da sciogliere, nel Patto per la salute bisogna capire se vale quanto definito dal Ministero della Salute e dalle Regioni o gli emendamenti predisposti dal Mef definendoli immodificabili. Dobbiamo evitare che il Ssn da elemento di coesione diventi emblema di rottura”
Per
Gaudioso occorre "garantire che i diritti dei cittadini siano esigibili in tutto il territorio nazionale. Considerando che il rapporto di fiducia è profondamente compromesso soprattutto con quei cittadini che hanno difficoltà reali di accesso all’assistenza. I cittadini hanno bisogno di risposte chiare e di eliminare una burocrazia che sottrae spazio a diritti esigibili e certificati. Serve quindi un accompagnamento mirato per chi non ha saputo ben amministrare. E se l’hashtag è aiutiamoli a casa loro, facciamolo anche in sanità, solo così si potranno combattere realmente le diseguaglianze e contrastare il fenomeno della mobilità. Serve una responsabilità trasparente".