Giuseppe Ettore è stato riconfermato alla presidenza della Fesmed - Federazione Sindacale Medici Dirigenti.
Questo l’esito del Congresso nazionale del sindacato, che si è svolto a Roma il 15 e 16 novembre, nel corso del quale è stato eletto anche il Consiglio direttivo che guiderà la Federazione nel triennio 2020 - 2022.
Giovanni Sgroi è il presidente vicario, con
Sergio Brunati segretario e
Francesco Pulli tesoriere. Completano la squadra i consiglieri:
Teresa Saccotelli, Giuseppe Pirillo, Gianfranco Quintarelli e Alberto Zaccaroni. Presidente emerito,
Carmine Gigli.
Il bilancio del precedente mandato, sottolinea Ettore, si chiude positivamente per la svolta nella rappresentanza sindacale con la nascita della Federazione Cimo-Fesmed e la posizione “politica” assunta nella non firma del preaccordo per il rinnovo del Ccnl: “La Federazione Cimo- Fesmed è una forza sindacale organizzata e rappresentativa, un cambio di rotta, un patto di comunione aperto a coloro che desiderano sostenere un progetto sindacale mirato a rendere sinergici i valori professionali e la tutela del medico, per vigilare sui tagli a danno della sanità e a difesa del diritto all’equità delle cure su tutto il territorio nazionale. In discussione ci sono anche la formazione e l’accesso al mondo del lavoro per i giovani, le aggressioni, il disagio lavorativo legato in prevalenza alla grave carenza di personale, l’imbuto formativo delle scuole di specializzazione.
Molti gli interventi che si sono succeduti nel corso del Congresso al quale sono intervenuti il vice ministro della Salute
Pierpaolo Sileri,
Antonio Chiantera (Presidente Sigo),
Americo Cicchetti (Professore Ordinario Facoltà di Economia Univ. Cattolica),
Fabrizio D’Alba (Dg Ao San Camillo),
Enrico Desideri (Presidente Fondazione per la sicurezza in sanità),
Giuseppe Petrella (Professore ordinario chirurgia Facoltà di Medicina Univ. Tor Vergata),
Guido Quici (Presidente Federazione Cimo- Fesmed ),
Francesco Vitale (V. Presidente Anpo Nuova Ascoti) e di
Pierluigi Marini (Presidente Acoi).
“Data la molteplicità e la complessità dei vari punti – ha dichiarato Ettore – l’etica della responsabilità impone oggi al Sindacato una analisi rigorosa e la pianificazione di azioni il più possibile condivise e sinergiche da parte di tutti, cittadini, professionisti, istituzioni, politica, società scientifiche, associazioni di pazienti, industrie) e proiettate a far convergere ogni sforzo per la sostenibilità e la tutela della salute come valore assoluto”.
Il Ssn pubblico deve pertanto:
• restituire ai medici il giusto ruolo, investendo nella formazione e valorizzando le competenze professionali per governare le innovazioni e i cambiamenti organizzativi in sanità e la tutela della salute dei cittadini;
• ripristinare le dotazioni organiche e i carichi di lavoro per la prevenzione del rischio clinico, la sicurezza e la qualità delle cure;
• restituire dignità a chi, con abnegazione personale, fa fronte alle carenze quotidiane e alla burocrazia a danno del tempo da dedicare al rapporto con i pazienti;
• garantire la tutela legale e assicurativa;
• ridare certezze al futuro dei giovani medici per rendere attrattivo il SSN e frenare la fuga verso altri paesi europei;
• riportare i medici interlocutori credibili per i pazienti e le istituzioni;
• ridurre lo stato di marginalizzazione nei livelli decisionali e riappropriarsi del ruolo di attori e non di comparse.
“Per tutto ciò – ha concluso il presidente Fesmed – è richiesto un lavoro costante e coerente del sindacato, un salto culturale, un impegno economico e soprattutto una scelta politica che ci aspettiamo dal Ministro Speranza e dal Governo già a partire dalla legge di bilancio”.