La Società Italiana di Pediatria (SIP) è da sempre impegnata nella promozione dell’allattamento al seno attraverso numerose iniziative: documenti, incontri tra professionisti e/o con la popolazione, corsi, congressi e articoli scientifici. L’allattamento al seno è uno dei principali determinanti del benessere e della salute di ogni individuo, per l’intera vita.
I pediatri sono i professionisti che hanno la preparazione culturale per favorire l’allattamento al seno: è uno dei loro compiti. Nei punti nascita, tra le non poche difficoltà dovute a carenze di organico e strutturali, la promozione dell’allattamento al seno vede impegnati, da sempre, con professionalità e competenza i neonatologi e i pediatri che spesso si avvalgono anche del valente contributo di vigilatrici d’infanzia, infermiere e ostetriche appositamente preparate. Tra i provvedimenti più urgenti e concreti per favorire realmente l’allattamento al seno ci sono tutte le misure normative volte a tutelare la madre che allatta.
In molti Paesi europei, ma non solo, la nascita di un bambino comporta una serie di benefici per la famiglia quali un concreto supporto economico, detrazioni fiscali, tutela del posto di lavoro della madre (talvolta con meccanismi addirittura premianti), offerta di aiuti per la gestione della casa, nidi con orari prolungati e possibilità di accesso flessibile, assistenza domiciliare alla madre e al bambino. La SIP da anni sottolinea l’importanza dell’adozione di queste misure trovando quasi sempre un ascolto interessato che però non si è mai formalizzato in azioni concrete. Purtroppo gli unici provvedimenti presi per favorire l’allattamento al seno sono quelli che penalizzano i rapporti tra professionisti e aziende, basati su un’offensiva considerazione di entrambi: ovvero soggetti incapaci, pediatri e aziende, di relazionarsi in maniera corretta, onesta e nel rispetto delle norme e della deontologia. Fango su tutti e nessun provvedimento serio, reale, concreto, fattivo. Incredibile, ma purtroppo vero. Un clima di astiosa diffidenza nei confronti dei professionisti e delle aziende ha permesso che si arrivasse a questo.
Abbiamo più volte sottolineato, anche su queste pagine, che solo creando per tutte le donne le condizioni favorevoli per allattare si può aspirare a garantire la possibilità, alla quasi totalità dei bambini, di crescere grazie al latte della propria mamma: su questo ci si dovrebbe impegnare. Programmare seriamente aiuti concreti alle madri e alle famiglie. È importante ricordare che sono molti i fattori che, grazie all’evoluzione delle conoscenze epigenetiche, hanno evidenziato come importanti e tutti meritevoli della massima attenzione, non solo l’allattamento al seno ma anche la lotta alla povertà e al disagio sociale, i corretti stili di vita, la scolarizzazione, ecc. Su questo ci si dovrebbe battere insieme, tutti. Purtroppo, negli anni, l’allattamento al seno è divenuto oggetto di interessi economici.
Associazioni, coalizioni, gruppi e cooperative, in cui quasi mai sono presenti pediatri, si ergono a paladini dell’allattamento al seno organizzando incontri (a pagamento), pubblicando testi (a pagamento), dando vita a corsi (a pagamento) e avvalendosi molto spesso di figure difficilmente qualificabili, senza alcuna documentata e documentabile professionalità: si va dalla danza-movimento terapeuta alla doula (purtroppo non è uno scherzo o frutto della fantasia, altrimenti ci si potrebbe ridere su, è drammatica e vergognosa realtà). E che dire degli accreditamenti per l’allattamento a pagamento degli ospedali? Anche questo è spesso un bell’affare economico.
Per tutti costoro è strategico screditare i pediatri per poter prendere lo spazio dell’educazione sanitaria, in particolare dell’allattamento al seno, ovviamente lucrandoci sopra. Addirittura alcune di queste associazioni, coalizioni, gruppi e cooperative (di cui sarebbe interessante conoscere i bilanci) pretendono di divenire interlocutori privilegiati delle istituzioni al pari o al posto dei pediatri ovvero di quelli che sono i professionisti, qualificati e specializzati, che il SSN garantisce alla popolazione.
La modalità è sempre la stessa: i pediatri sono collusi con le aziende dei latti formulati e quindi non promuovono l’allattamento al seno. Allora dell’allattamento al seno è bene che se ne occupino associazioni, coalizioni, gruppi e cooperative, tutte, guarda caso, ricavando denaro da questa loro attività e con personaggi, senza qualifica, nelle cariche dirigenziali, sempre le stesse da lustri, come fosse un mestiere?
Basta! È una vergogna che deve finire: le mamme, i loro bambini e i pediatri meritano rispetto. I pediatri sono dei professionisti seri, onesti e preparati che tutelano la salute psico-fisica dei bambini, promuovendo l’allattamento al seno: sono le figure più qualificate per farlo. Devono avere rapporti con le aziende, nella trasparenza, nella correttezza e nel rispetto delle normative di legge, etiche e deontologiche. L’alleanza tra professionisti, aziende e istituzioni nel promuovere azioni e leggi in favore della natalità, della maternità e della salute è ciò che come SIP auspichiamo perché, queste, sì, sono misure, realmente e concretamente, in grado di promuovere e favorire l’allattamento al seno e il benessere dei neonati e dei bambini.
Le associazioni (per fortuna ce ne sono) che con serietà, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, senza fini di lucro, vorranno collaborare con i pediatri, saranno considerate un alleato prezioso per lavorare insieme nella tutela dei diritti delle madri e dei bambini, senza coltivare astio e diffidenza nei confronti dei pediatri e di chi si occupa di alimentazione in età evolutiva in osservanza di leggi, regole e deontologia.
La SIP sarà sempre distante e contraria al coinvolgimento di tutti coloro che vorranno lucrare sull’allattamento al seno, guadagnando sulla fragilità e debolezza delle mamme, sostituendosi con presunzione e arroganza a chi ha competenza, sparlando dei pediatri e offendendone la deontologia e la professionalità. Non dobbiamo più permetterlo. La salute è argomento serio e può occuparsene solo chi è qualificato a farlo, nel caso dell’allattamento e della tutela psico-fisica dell’età evolutiva: il pediatra.
Alberto Villani
Presidente Società italiana di Pediatria