Infermieri. La serie web targata Nursing Up che racconta la quotidianità del lavoro in corsia
28 giugno - Il progetto vuole valorizzare e far conoscere la figura del professionista sanitario così com’è attualmente, ed è nato dall’esigenza di rappresentare la vita quotidiana degli infermieri italiani alle prese con le mille vicissitudini di un lavoro unico e raro, quello della cura dei pazienti. La serie sarà trasmessa sui canali social del sindacato.
Arriva la web serie Nursing Up “#infermierincorsia” per valorizzare e far conoscere la figura del professionista sanitario. “Il progetto – spiega il sindacato -, teso a valorizzare e far conoscere la figura del professionista sanitario così com’è attualmente, è nato dall’esigenza di rappresentare la vita quotidiana degli infermieri italiani alle prese con le mille vicissitudini di un lavoro unico e raro, quello della cura dei pazienti. Ma anche quello costellato da pratiche amministrative, adempimenti formali, enormi responsabilità: tutte realtà che rimangono invisibili agli occhi dell’utenza”.
“Spesso – ha notare Nursing Up - ci avviciniamo al mondo infermieristico solo quando abbiamo a che fare con un problema di salute e l’impatto non risulta semplice. Ma ecco che il rapporto con la struttura sanitaria viene facilitato dall’infermiere, che gestisce la presa in carico sin dal delicato momento dell’accoglienza. Per accompagnare i pazienti senza mai abbandonarli, per spiegare loro cosa succede o anche solo per una parola di conforto quando serve, sempre applicando i principi della massima professionalità e attenzione, nonostante la situazione spesso carente del Servizio sanitario nazionale”.
La web serie “#infermierincorsia” si dipana in sei episodi e sarà visibile sui canali social del sindacato, ed è incentrata su altrettanti professionisti della salute con diversi profili di appartenenza, da cui emerge sia il lato umano di questa professione, sia la competenza degli operatori. L’idea è quella di regalare agli utenti sei storie “di umanità” che verranno pubblicate una volta la settimana durante i mesi estivi.
I protagonisti hanno risposto alle seguenti domande:
1) Quando hai deciso di diventare infermiere?
2) Cosa ti rimane del tuo lavoro a fine giornata?
3) È impegnativo fare l’infermiere?
4) Quanto hai dovuto studiare per diventare infermiere?
5) Quanto conta l’aspetto umano nella tua professione?
6) Qual è stata la tua più grande soddisfazione?
7) Cosa dovrebbe cambiare secondo te per gli infermieri?
Dal punto di vista dei realizzatori, si “è cercato di far venire fuori un'immagine moderna degli infermieri attraverso uno storytelling coinvolgente ed emozionale. Nel girato lo spettatore vedrà le domande in grafica e subito dopo l'inquadratura a mezzo busto dell’intervistato che risponde. Le riprese sono state effettuate indoor nella sede nazionale del Nursing Up, in un unico giorno nel mese di marzo. Per la disponibilità e l’entusiasmo dimostrati, il sindacato è grato ai sei attivisti che hanno aderito all’iniziativa”.
Chi sono? Le puntate ci racconteranno di Stefania Mariotto di Padova e dell’importanza dell’infermiere domiciliare, di Rosanna Di Maro di Napoli e della sua forza di lavorare nel reparto di oncologia, di Mauro D’Ambrosio di Milano che grazie alla sua preparazione ed intuito ha salvato la vita di una ragazza operata d’urgenza al pronto soccorso, di Stefano Cecchetti di Perugia il cui nome fu dato per riconoscenza al figlio di un paziente deceduto, di Antonio De Fazio di Ancona e la sua capacità di portare il buon umore al mattino a tutti i ricoverati di cardiologia ed infine di Rosanna Iannuccelli di Roma e della sua grande sensibilità verso i più deboli.
Proprio dalla cifra umana degli infermieri nasce l’idea di “#infermierincorsia” che vede la regia di Carolina Ielardi, filmmaker romana. Nella web serie si punta lo sguardo sui diversi percorsi personali e di grande umanità che emergono dalle interviste e fanno parte del lavoro di questi “angeli silenziosi”, che non si limitano ad essere degli esperti nel loro campo ma anche delle donne e degli uomini speciali, perché speciale è il rapporto con il paziente.