“In dieci anni sono stati sottratti al Servizio sanitario nazionale circa 37 miliardi e, parallelamente, l'incremento del fabbisogno di salute nel Paese è cresciuto di quasi 9 miliardi. Il sacrificio maggiore è toccato alla componente del personale medico-sanitario che, dal 2000 al 2017, ha visto ridurre l’incidenza della spesa per il lavoro dipendente di oltre 9 punti percentuali, passando dal 39,8 per cento al 30,7 per cento. Questi i dati del Mef e della Ragioneria generale dello Stato sulla composizione della spesa sanitaria contenuti nel
4° Rapporto Gimbe sulla sostenibilità del Ssn, presentato ieri in Senato”. È quanto rileva l’Enpam in una nota.
“Da questo preoccupante rapporto si evince che il nostro Servizio sanitario nazionale, sempre più sottofinanziato, tiene grazie al sacrificio in termini professionali e di stipendio dei suoi medici e operatori sanitari, ma così non reggerà a lungo – commenta il presidente dell’Enpam
Alberto Oliveti –. Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare. Se non si interviene, qualcuno lo potrà ben dire presto. Se non si fa niente, sarà chiaro che la volontà politica è questa."