“La soluzione definitiva per la vertenza degli ex specializzandi ’78-2006 potrebbe arrivare dal Parlamento europeo. L’escalation di istanze presentate ai Tribunali italiani e alla CEDU di Strasburgo, infatti, ha imposto al centro dell’agenda politica di diversi europarlamentari lo scottante tema dei medici a cui lo Stato italiano ha negato il corretto trattamento economico, previsto proprio dalle direttive UE, tra il 1978 e il 2006”. È quanto afferma il network legale Consulcesi in una nota in cui ricorda di aver “portato avanti in queste settimane un confronto serrato con i candidati alle elezioni europee, affinché la lunga vicenda in questione, e le altre criticità del comparto medico-sanitario italiano (come l’imponente contenzioso medico-paziente), possano trovare la giusta attenzione in UE”.
“Gli attuali vertici del Parlamento Ue – precisa la nota - , tra cui il Presidente
Antonio Tajani e i vicepresidenti
David Sassoli e
Fabio Massimo Castaldo, nonché esponenti della società civile candidati come il professor Antonio Maria Rinaldi, hanno raccolto l’appello di Consulcesi e si sono resi disponibili a farsi portavoce in Europa degli ex specializzandi. Un’adesione assolutamente bipartisan che evidenzia quanto sia urgente e necessario sanare un contenzioso che si trascina ormai da decenni”.
“A pochi giorni dalle consultazioni europee – spiega
Massimo Tortorella, Presidente di Consulcesi – oltre 1,5 milioni di camici bianchi italiani si interrogano su chi porterà ai vertici delle istituzioni comunitarie le istanze di coloro che lavorano ogni giorno per la salute di tutti. Noi, come sempre, siamo al fianco dei medici, e ringraziamo gli autorevoli esponenti politici che hanno instaurato con noi un dialogo franco e costruttivo per individuare soluzioni concrete da portare in Ue. Siamo certi che, grazie al loro impegno, sapranno farsi portatori nelle sedi istituzionali della necessità di risolvere una volta per tutte la vertenza degli ex specializzandi”.