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Il settore biofarmaceutico è un’eccellenza e un asset strategico dell’Italia. Forte di 200 aziende totali - grandi, medie e piccole -, 4.000 addetti e oltre 700 milioni di investimenti in R&S nel 2017. Con un fatturato pari a 10 miliardi di euro le aziende del farmaco biotech rappresentano circa il 5% del settore a livello mondiale e il 32% dell’industria farmaceutica del Paese”.
Lo afferma
Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria nell’incontro “L’innovazione farmaceutica parla italiano. Dal biotech alle terapie avanzate”, che si è svolto oggi a Bologna nell'ambito di Pharmintech Exhibition 2019. Un incontro che è stato anche l’occasione per presentare i principali risultati del rapporto Farmindustria-EY “
Il settore biofarmaceutico. Innovazione e crescita per l’Italia”.
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E nelle terapie avanzate - continua Scaccabarozzi - l’industria farmaceutica ha giocato un ruolo da protagonista a livello internazionale. Tra le prime in Europa 3 sono infatti made in Italy. Bisogna però tenere alta la guardia e continuare a giocare in attacco per fronteggiare, in questo campo, la competizione globale. Ecco perché è necessario rafforzare il modello di R&S open e le sinergie con centri di ricerca pubblici e privati, start up e Università".
"Ma si può fare di più - conclude il presidente di Farmindustria - perché l’Italia possa davvero diventare, con regole chiare, stabili e pro-innovation, un hub per la ricerca, come già lo è per la produzione”.
Alla tavola rotonda hanno partecipato: Fabrizio De Simone, Associate Partner EY; Sergio Dompé, Presidente Dompé Farmaceutici; Claudio Giuliano, Founder Innogest; Marco Iezzi, Uffici del Vice Ministro Fioramonti, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; Francesca Pasinelli, Direttore Generale Fondazione Telethon; Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria.