Lo Snami ribadisce “che occorre una programmazione condivisa per combattere “l’imbuto formativo” che sta creando al SSN seri problemi di sostenibilità per Medici e Pazienti”.
“Il nostro percorso universitario nella facoltà di Medicina - afferma Simona Autunnali, vicesegretario nazionale Snami - è altamente formativo, severo e giustamente selettivo. Una volta conseguita la laurea le norme europee prevedono un ulteriore percorso di “specializzazione” per lavorare in ospedale o nel territorio. Dobbiamo dare a tutti la possibilità di potersi formare”.
“La soluzione che proponiamo, nel rispetto delle regole e del merito, per contrastare il precariato ed evitare il collasso del sistema sanitario pubblico - continua
Salvatore Santacroce, tesoriere nazionale Snami - è quella di garantire la formazione anche attraverso un corso più prolungato nel tempo e senza borsa, se ci dovesse essere carenza di finanziamenti”.
“Bene l’aumento delle borse, ma non è ancora sufficiente - conclude
Angelo Testa, presidente nazionale Snami - Vari percorsi ma con un denominatore comune: riforma vera subito, no ad una situazione di stallo”.