La legge Gelli, la tort reform americana, la prevenzione del danno e la sicurezza delle cure per ridurre al minimo il contenzioso con i professionisti e le strutture sanitarie. Questi i temi al centro della tavola rotonda ‘Medicina legale e radiologia. Dalla cultura della colpa a quella della sicurezza’ organizzata da Omceo Roma, Ordine dei medici e chirurghi, Sirm, Societa’ italiana di radiologia, e Fondazione Snr, Sindacato nazionale area radiologica, presso la sala conferenze dell’Omceo di Roma.
Un’occasione per analizzare due leggi con obiettivi simili in due sistemi sanitari totalmente differenti come quello italiano e quello americano, ma anche per confrontarsi e discutere sulla malpractice in radiologia e in medicina. Si sono alternati al tavolo dei relatori:
Federico Gelli, dirigente dell’Asl Toscana Centro nonché primo firmatario dell’omonima legge;
Corrado Bibolino, presidente della Sezione di Etica e Radiologia Forense della Sirm;
Francesco Lucà, presidente della Fondazione Snr, Sindacato nazionale area radiologica; e
Leonard Berlin, membro del consiglio di amministrazione e chairman del Dipartimento di Radiologia dello Skokie Hospital dell’Illinois, padre di una analisi moderna delle cause degli errori in medicina e in radiologia.
Il presidente dell’Omceo di Roma Antonio Magi ha aperto i lavori sottolineando come l’obiettivo sia quello di salvaguardare la salute dei pazienti e la professionalità del medico. Questo non può essere garantito se mancano ancora i tre decreti attuativi della legge Gelli-Bianco che “ha lasciato in mano alla magistratura l’intepretazione della norma e sappiamo che ci sono sentenze della Cassazione che hanno dato dei duri colpi alla legge per come era uscita”.
“Questo è un focus - ha concluso Magi - da cui spero possa nascere anche una proposta di legge per completare alcune lacune come quella sulle cause temerarie, non contemplate nella legge. Sono previsti risarcimenti per i danni subiti dai pazienti, ma non è contemplato un risarcimento per quei professionisti ingiustamente accusati. Se riuscissimo ad inserirla sono sicuro che crollerebbe il numero di azioni legali ai danni dei medici”.