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QS Edizioni - mercoledì 27 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Sistema emergenza territoriale. Marino (Fimmg-Es): “Aspettiamo proposte, esodo medici rischia di dare il colpo di grazia al settore”

immagine 20 marzo - "Noi non chiediamo sanatorie, ma solo la possibilità di rivedere le modalità di accesso alla Medicina dell’Emergenza Territoriale Convenzionata. E’ vitale mettere mano alle modalità di accesso. Le proposta estemporanee destabilizzano ancora di più un Settore in enorme sofferenza. Se non si pone rimedio rischiamo di avere Medici che lavorano nel SET destinati a fare i precari a vita, e sarebbe la morte del Settore che è già in carenza da anni", spiega il segretario nazionale del settore Fimmg-Es. 
"Plaudiamo la ripresa delle trattative con la Sisac, bisogna assolutamente arrivare alla soluzione delle problematiche che attanagliano la Medicina Generale. Ormai occorre trovare urgentemente un equilibrio affinché non venga decretata la morte del Sistema dell’Emergenza Territoriale". Questo l'appello di Francesco Marino, segretario nazionale del Settore Emergenza Fimmg.
 
"Vorremmo ricordare alla Ministro Grillo che nella conversione in legge del decreto Semplificazioni del 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, cosi come previsto all’art. 9 dove si prevede la possibilità di partecipare alle zone carenti sia dell’Assistenza Primaria sia per gli incarichi in Emergenza Territoriale, già mentre si frequenta CFSMG (Corso di Formazione Specialistico in Medicina Generale ), a patto che si sia in possesso dell’ Abilitazione all’Emergenza cosi come previsto dalla normativa ancora in vigore", spiega in una nota.
 
"Se non viene prevista la possibilità di conseguire l’Abilitazione all’Emergenza, inserendola nel programma già dal 1° anno del CFSMG si reca una grande discriminazione nei confronti dei Medici che sono orientati a voler lavorare nell’Emergenza, in quanto non hanno possibilità di concorrere all’assegnazione delle zone carenti in Emergenza Territoriale. Secondo la normativa vigente per abilitarsi all’Emergenza si deve completare prima il CFSMG ,non ristrutturando l’organizzazione del CFSMG, si creano false speranze e arriveremmo alla conclusione che la soluzione proposta è solo un grande bluff. Sul tavolo delle vertenze si discuta anche il destino dell’Emergenza Territoriale".
 
"Nel SET( Servizio di Emergenza Territoriale) lavorano Colleghi che continuano ad avere incarichi senza interruzioni, ben oltre il tempo previsto dalle normative contrattuali. Chi permette che queste situazioni si protraggano negli anni, ha la responsabilità morale di dare risposte a Medici che si trovano ormai in una precarietà e incertezza storiche, nonostante abbiano acquisito professionalità ormai consolidate. Noi non chiediamo sanatorie - sottolinea ancora Marino - ma solo la possibilità di rivedere le modalità di accesso alla Medicina dell’Emergenza Territoriale Convenzionata. La proposta Fimmg consiste nel separare l’accesso all’Emergenza Territoriale da quello della Medicina Generale , predisponendo una graduatoria regionale di settore previo superamento corso di abilitazione all'emergenza secondo normativa vigente. aperto a medici laureati ed abilitati, per l'accesso agli incarichi a tempo indeterminato in EST".
 
"Nella prima stesura del decreto Semplificazioni era prevista la revisione delle modalità di accesso all’Emergenza Territoriale Convenzionata ,non riusciamo a capire perché sia stato stralciato quel comma dal decreto, proponendo in seguito delle norme farraginose che mai e poi mai snelliranno l’accesso all’Emergenza, a meno che non ci sia un disegno che prevede lo smantellamento del SET cosi come attualmente organizzato, prevedendo in futuro un servizio senza Medici a bordo delle Ambulanze. E’ vitale per il Settore mettere mano alle modalità di accesso. Può essere anche un programma, secondo alcuni legittimo, ma che lo dicessero chiaramente ai Cittadini che il futuro del SET è quello di un servizio destinato a funzionare senza o con pochissimi Medici a bordo delle Ambulanze. Poi da qui in poi inizia a parlare di situazioni particolari nelel regioni in modo molto confuso...".

"Alla luce di come sta evolvendo la situazione la Segreteria Nazionale Fimmg di Settore segue con molta apprensione la realtà siciliana, dove l’unica cosa che ha ottenuto il Decreto Assessorile del 11/12/2018 (misure per il superamento del precariato del personale medico sostituto operante nei servizi di emergenza 118 pubblicato sul G.U.R.S. del 21 dicembre 2018), concepito con l’intenzione di permettere solo ad alcuni Colleghi precari del 118 di arrivare dopo anni e anni di precariato alla stabilizzazione lavorativa , è stata quella di mettere i Medici gli uni contro gli altri e di scatenare una guerra  tra poveri senza che si possa trovare una soluzione per evitare il ricorso alle tutele giudiziarie. Avevamo suggerito come Fimmg Ee di permettere ai Colleghi di accedere alla stabilizzazione in subordine agli aventi di ritto, senza impelagarsi nella possibilità di partecipare in sovrannumero al CFSMG, andando a stravolgere una programmazione ormai consolidata. Siamo pronti a dialogare con la Politica per trovare una soluzione siamo in attesa che venga organizzato un incontro tra le parti", prosegue l'esponente della Fimmg.
 
"Altra situazione degna di attenzione è quella del Piemonte, dove all’art 135 della 'Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale (legge omnibus)' approvato lo scorso 17 dicembre dal Consiglio regionale è stato stabilito per Medici che, lavorano da anni nel settore, e che hanno contribuito a salvare tante vite dei Cittadini, anche questi formatisi con il corso di Abilitazione all’Emergenza svolto regolarmente secondo la normativa in vigore, potessero arrivare alla stabilità lavorativa. E’ stata impugnata dal governo. Non possiamo permetterci di perdere queste Professionalità consolidate negli anni - prosegue Marino -. In Puglia si è in procinto di approvare una legge regionale istitutiva dell’Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza ) prevista dalla Ddl n 157 del 2 agosto 2018, con una strutturazione tale che, nemmeno tanto velatamente, decreterà la fine dell’attuale Set-118. E’ dell’altro giorno la notizia che in alcune ASL il reclutamento di Medici di Pronto Soccorso è andato deserto oggi, come è possibile pensare alla sostenibilità del SET domani se già oggi non si riescono a coprire carenze di Medici?".
 
"Nel Lazio - aggiunge - ci giungono notizie della imminente riattivazione dei Corsi di Abilitazione all’Emergenza Territoriale stante la difficoltà a coprire i posti vacanti nell’Ares. In Liguria ci sono medici ormai prossimi a lasciare il servizio dopo una vita da precario, e potrei continuare parlando di tutte le altre Regioni italiane Una volta per tutte ci dicessero quali sono le proposte per il mantenimento del Servizio di Emergenza Territoriale con l’attuale strutturazione. Facessero le loro proposte, noi la nostra l’abbiamo più volte esplicitata, l’abbiamo condivisa con i Sindacati rappresentativi di Settore, siamo disponibilissimi a confrontarci".
 
"Il nostro obbiettivo - conclude - è dare sevizio ai cittadini, assicurare a tutti i cittadini un servizio cosi come previsto nei Livelli Essenziali di Assistenza. Le proposta estemporanee destabilizzano ancora di più un Settore in enorme sofferenza, l’esodo di Medici prossimi ormai al Pensionamento, darà il colpo di grazia ad un Settore già agonizzante. Se non si pone rimedio rischiamo di avere Medici che lavorano nel SET destinati a fare i precari a vita, e sarebbe la morte del Settore che è già in carenza da anni".
20 marzo 2019
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