“L'Associazione Italiana Chiropratici è stata ricevuta dal Sottosegretario alla Salute,
Luca Coletto e
Giorgia Latini, Vicepresidente Commissione Cultura Scienza e Istruzione. Durante l'incontro formale, tenutosi al Ministero della Salute, il presidente dell'Associazione Italiana Chiropratici,
John Wiliams, ha presentato la richiesta formale di adeguamento del percorso di istruzione agli standard europei e internazionali che prevedono per i chiropratici un corso di laurea magistrale della durata minima di cinque anni”. Ne dà notizia l’Associazione in una nota.
“Il Sottosegretario Coletto, e l'On. Latini, - si legge - hanno ribadito di seguire con attenzione l'ìiter legislativo per la definizione del percorso di studi universitari dei chiropratici e di essere favorevoli ad appoggiare le richieste dell'AIC per l'istituzione di un corso di formazione universitaria quinquennale”.
"L'appoggio delle istituzioni è un passo nella giusta direzione verso una maggior tutela del paziente e il rispetto degli standard internazionali in tema di professioni sanitarie – ha commentato il presidente
John Williams – oggi possiamo affermare di essere ottimisti sul futuro della chiropratica e apprezziamo la posizione di apertura espressa dai rappresentanti del Governo e del Parlamento durante l'incontro al Ministero della Salute. Lavoreremo in maniera efficace per continuare a sviluppare un rapporto di collaborazione costruttiva con il MIUR – continua Williams – e siamo ottimisti che, finalmente, dopo anni di attesa, la chiropratica possa diventare anche in Italia una professione sanitaria a tutti gli effetti, come delineato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità".
I chiropratici non potranno “mai accettare un percorso formativo che preveda una laurea inferiore a quella richiesta dagli standard internazionali”.
“Il rischio di creare un mostro giuridico che non avrebbe uguali nel mondo, purtroppo è ancora alto, - continua John Williams - e temiamo che siano in atto dei tentativi di relegare il futuro della nostra professione all'ambito tecnico, facendo perdere alla chiropratica la propria identità e al Paese i vantaggi del rapporto costi/efficacia”.