“Un’assemblea permanente, composta da rappresentanti del Comitato Centrale della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, e delle principali sigle sindacali dei medici; una vera e propria Unità di crisi, riunita h24 per monitorare lo stato di salute del Servizio Sanitario Nazionale e fornire risposte pronte e adeguate a difesa dei diritti dei cittadini”.
È quanto è stato deliberato oggi a Roma, quando il Comitato Centrale, l’Organo di Governo della
Fnomceo, ha aperto le porte ai Sindacati medici (presenti
Aaroi, Anaao-Assomed, Cimo-Asmd, Cimop, Cisl medici, Cgil medici, Fassid, Fesmed, Fimmg, Fimp, Sbv, Smi, Snami, Sumai, Andi), tutti uniti dalle preoccupazioni verso il nostro SSN che, a quarant’anni dalla sua nascita, “è messo sotto attacco da più fronti: quello del ‘regionalismo differenziato’, quello del definanziamento progressivo, quello della carenza di medici specialisti e di medicina generale”.
I medici hanno anche, all’unanimità, approvato un Documento, per ‘promuovere ogni forma di mobilitazione ritenuta necessaria per porre al centro dell’agenda politica il tema della sostenibilità del Servizio sanitario nazionale’.
“A tutti i cittadini va garantito il diritto alla salute, nello stesso modo e negli stessi termini, in ossequio agli articoli 3 e 32 della nostra Costituzione – vi si legge -; dovrebbe essere promosso un regionalismo solidale, controllato a livello nazionale in termini di efficienza ed efficacia, per dare piena attuazione all’articolo 3 della Costituzione, che promuove l’uguaglianza dei cittadini; gli attuali criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale, basati su un meccanismo che definisce il fabbisogno regionale standard, dovrebbero essere ripensati correlando il fabbisogno al reale e diversificato bisogno della comunità e alla domanda di salute; dovrebbero essere rispettati i principi costituzionali di uguaglianza, solidarietà, universalismo ed equità che sono alla base del Servizio sanitario nazionale”.