Si fanno sempre meno figli. Lui e lei sono sempre meno fertili a causa di stili di vita e abitudini improprie: fumo, alcol, alimentazione sbilanciata o diete stravaganti oppure si rimanda e si aspetta una stabilità socioeconomica che tarda ad arrivare facendo ritardare la ricerca di un figlio. E quando è il momento “giusto” spesso è tardi.
“Ormai diamo per scontato di poter avere un figlio quando lo decidiamo, ma questo non è vero. – Spiega il Dr.
Rocco Rago, Responsabile del Centro Sterilità dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma - È infatti l’età sempre più avanzata oggi la causa principale della difficoltà di avere figli. E se è ormai chiaro per la donna che con l’avanzare dell’etàè più difficile diventare mamma, l’orologio biologico segna il tempo anche nell’uomo.
La sua capacità riproduttiva diminuisce dopo i 40 anni pur essendo la fertilità maschile più longeva di quella femminile, ritardare la paternità può comunque compromettere le possibilità di avere un figlio”.
Fattori di rischio
- Alcol, fumo, obesità ed anche eccessiva magrezza, sedentarietà o troppo sport incidono sulla fertilità.
- Per gli uomini l’utilizzo di indumenti intimi stretti, infezioni trascurate, ma anche la diagnosi tardiva di patologie come il varicocele, sono tutti fattori che
ne compromettono la fertilità.
- Le donne non devono trascurare fin dall’adolescenza le banali infezioni che possono avere conseguenze negative a lungo termine.
- Le malattie infettive sessualmente trasmissibili possono comportare un danno permanente agli organi riproduttivi sia maschili sia femminili.
Di questo e di altri argomenti riguardanti non solo l’Infertilità ma anche della salute dell’Uomo e del benessere della coppia si parlerà nel corso del XII Giornate di Andrologia e Medicina della riproduzione che come di consueto si svolgeranno a Sabaudia dal 4 al 5 ottobre. Un appuntamento fisso nel panorama nazionale sotto l’egida della Società Italiana di Endocrinologia e la società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità. Presidenti del Congresso il Prof.
Andrea Lenzi, Presidente del Consiglio Nazionale di Biosicurezza e del Comitato Nazionale del Garante per la ricerca) e il Prof. Rocco Rago, Direttore del Centro Sterilità e Banca dei Gameti dell’Ospedale Pertini di Roma.
Centro Sterilità Osp. Pertini di Roma: i Risultati
Il Centro Attivo dal 2015 ha avuto oltre 4000 accessi (4260 per la precisione) ed ha effettuato 1750 tecniche di fecondazione assistita di II livello (fertilizzazione in vitro dell’ovocita con successivo transfer embrionario) su coppie di età media di 37 aa lei e 39.4 aa lui. “Quello che ci preoccupa, spiega il dott. Rago - è che risulta ancora lungo il tempo che intercorre tra la consapevolezza del problema e l’accesso ad un centro specializzato: in media oltre 37 mesi prima di accedere a percorsi di diagnosi e/o di terapia. 30% è il tasso medio di gravidanza dopo tecniche di fecondazione in vitro che sale al 38% nelle donne sotto i 35 aa per restare ancora alto, 20 % , nelle donne tra i 40 e i 43. In particolare da uno studio di prossima pubblicazione condotto sulle nostre coppie, è emerso che il fattore maschile incide sulla fertilità della coppia: infatti, se nelle donne tra 40 e 43 aa consideriamo solo quelle che hanno effettuato un fecondazione in vitro con seme eiaculato ( cioè non seme recuperato chirurgicamente dal testicolo) la percentuale sale al 24%.
Oncofertilità e Infertilità
Causa di possibile infertilità è la patologia tumorale. Sebbene l’incidenza raggiunga il picco massimo dopo i 50 anni d’età, essa viene diagnosticata a molte persone in età riproduttiva: il cancro della mammella rappresenta la neoplasia femminile più frequente in tutte le classi di età con un tasso del 41% nelle giovani donne. È noto come il trattamento dei tumori, sia esso di tipo sistemico (chemioterapia, immunoterapia e ormonoterapia) o di tipo locale (radioterapia e/o chirurgia) possa determinare un danno diretto o indiretto sul funzionamento degli organi riproduttivi e quindi causare infertilità. Da qui l’importanza di preservare la fertilità futura. Questo è uno dei focus al centro del Congresso a cui parteciperanno emeriti esperti e all’interno del quale saranno illustrati i dati del Registro Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità sulla Preservazione della Fertilità nel Nostro Paese. In particolare verranno illustrati i dati della nostra Regione dove c/o l’ospedale Sandro Pertini è operativo il Polo Regionale Interaziendale per la Preservazione della Fertilità in donne affette da Patologie Neoplastiche, nato dalla sinergia con l’Istituto Tumori Regina Elena di Roma, a cui di recente si è aggiunto l’ospedale Bel Colle di Viterbo. “Ad oggi, nel nostro Centro - spiega il Dott. Rago - sono state trattate 61 donne affette da tumore, con età media 30 anni, che hanno potuto salvaguardare la propria fertilità prima di una chemioterapia evitando fra l’altro il disagio di dover migrare verso altre Regioni d’Italia. Nella nostra casistica la patologia più frequente riguarda proprio il tumore della mammella – ma sono le malattie onco-ematologiche che colpiscono la fascia di età dei giovanissimi”.
Gravidanza in donne affette da tumore
Tra il 2017 e il 2018, presso l’ambulatorio di Oncofertilità del Centro Sterilità dell’Ospedale Pertini, sono state seguite 2 donne affette da un tumore che hanno portato a termine la gravidanza con la nascita di 2 bambini sani (1 maschio ed 1 femmina), prima di intraprendere terapia specifica.
IL Centro della ASL ROMA 2, è un polo innovativo con tecnologie all’avanguardia e professionisti dedicati alla ricerca e al continuo aggiornamento, uno staff attento e preparato ad accogliere e supportare le coppie per affrontare il difficile percorso del concepimento assistito, una strada carica non solo di speranze e aspettative ma anche di risultati.