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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Lavoro e Professioni

Manovra. Federfarma chiede incontro con Balduzzi e Passera. “A rischio 18 mila posti di lavoro”

immagine 6 dicembre - Domani i titolari di farmacia si riuniranno in Assemblea nazionale per decidere eventuali azioni di protesta contro la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C prevista dal decreto anti-crisi. E come annunciato nei giorni scorsi, si potrebbe arrivare anche alla serrata.
Federfarma “chiede di essere ricevuta al più presto dal ministro della Salute Renato Balduzzi  e dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera per ribadire la propria posizione” anche tenuto conto che “domani – annuncia Federfarma - l’Assemblea nazionale delle farmacie italiane deciderà le iniziative da intraprendere contro le misure inique e devastanti contenute nella manovra” che rivoluzionano il mercato dei farmaci di classe C con ricetta liberalizzandone la vendita anche nelle parafarmacie e nei corner della grande distribuzione.
"In nessun Paese al mondo - sottolinea il sindacato dei titolari di farmacia - i farmaci con ricetta medica vengono distribuiti in esercizi diversi dalla farmacia, in quanto solo la farmacia garantisce gli standard di qualità e sicurezza. L’Italia sarebbe un’anomalia rispetto a Paesi come Regno Unito, Irlanda, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Svezia, Austria, dove tutti i farmaci con ricetta sono disponibili solo in farmacia. Farmaci per le disfunzioni erettili, contraccettivi, ormoni, cortisonici, farmaci antiaggreganti sarebbero venduti fuori farmacia, caso unico al mondo”.
Secondo Federfarma, se la vendita fuori farmacia di farmaci sottoposti all’obbligo di prescrizione medica verrà confermata, “porterà al collasso il servizio farmaceutico reso alla popolazione, in tutte le aree del Paese”. Questo perché “molti titolari di farmacie rurali riterrebbero più conveniente abbandonare le zone disagiate e trasferirsi in città per aprire una più redditizia parafarmacia, lasciando ampie zone del territorio prive del servizio”.
“Non è smantellando la rete delle farmacie che si crea sviluppo e occupazione”, osserva Federfarma spiegando che “le farmacie saranno costrette a ridurre il personale. Nei prossimi mesi è prevedibile il licenziamento di 18.000 addetti. Alla faccia degli 8.000 nuovi posti di lavoro sbandierati dalle parafarmacie. Nella fretta, il Governo ha fatto male i conti! Altre sono le misure che un buon Governo dovrebbe attuare sul servizio farmaceutico”.
6 dicembre 2011
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