La crescita esponenziale del numero delle donne in medicina generale impone la necessità di riflettere su meccanismi più adeguati ai bisogni della nuova generazione di professionisti: dalla sicurezza delle sedi alla maternità, dalla flessibilità del lavoro al retaggio culturale ancora esistente. Per confrontarsi su queste tematiche, la Fimmg Continuità Assistenziale e Fimmg Medici in Formazione hanno promosso sabato scorso, a Bologna, il convegno “Le donne medico: una prospettiva di genere”. Ma per capire bene un fenomeno, bisogna conoscerne tutte le sfaccettature. Per questo la Fimmg ha promosso un sondaggio, realizzato su un campione di 10.200 pazienti (50% uomini e 50% donne), che nel mese di ottobre si sono recati in studi di medici di famiglia e di guardia medica dell’Abruzzo e dell’Emilia Romagna, con l’obiettivo di capire l’atteggiamento dei pazienti di fronte a una donna medico.
Dall’indagine emerge che il 35% dei pazienti maschi preferisce il medico di famiglia uomo, il 14% lo preferisce donna, mentre per il 51% è indifferente. Il 21% delle pazienti femmine preferisce, invece, il medico donna, il 7% lo preferisce uomo, mentre per il 72% è indifferente.
La scelta della donna medico è dettata soprattutto dalla sua sensibilità (per il 67% degli uomini e per il 46% delle donne), dalla discrezione (per il 31% degli uomini), dalla capacità psicologica (per il 19% delle donne) e dalla disponibilità (per il 14% delle donne). Tuttavia solo il 10% delle donne e nessun uomo intervistato cita la competenza come elemento di preferenza. Al contrario, la competenza, professionalità e carisma sono i punti forti dei medici uomini. La competenza è l'elemento distintivo per il 30% dei pazienti uomini e il 22% delle pazienti donne, la professionalità lo è per il 15% dei pazienti e il 39% delle pazienti, il carisma lo è per il 26% dei pazienti e il 17% delle pazienti.
"Attualmente il 73% dei medici di medicina generale sono uomini, ma negli ultimi anni c’è stato un significativo aumento delle donne medico. Peraltro le ragazze si laureano in media un anno prima dei ragazzi e con un punto in più nel voto finale", ha spiegato Celeste Russo, coordinatrice nazionale di Fimmg Medici in Formazione. Non solo. Il 67% dei posti messi a bando per il corso di formazione specifica in Medicina generale per gli anni 2011-2014 è stato vinto da donne, senza differenze significative tra Nord e Sud d'Italia. Tuttavia, ha sottolineato Russo, "permangono differenze importanti tra i due generi sia per quanto riguarda il tasso di occupazione sia per la remunerazione". Secondo i dati presentati al convegno, il tasso di occupazione femminile in Italia è del 12% inferiore rispetto alla media europe, con un divario occupazione di genere con il 22% di distacco a favore degli uomini. Inoltre la retribuzione delle donne medico è in media del 15% inferiore a quella degli medici uomini (circa 8.000 euro all'anno). Per Russo occorre inoltre intervenire sul "retaggio culturale nella visione che emerge chiaramente anche dal sondaggio nei confronti del medico donna, scelto soprattutto per le caratteristiche proprie dell’universo femminile ma non per le capacità professionali”.