“Non sentivamo l'esigenza dell'emissione di
linee guida da parte dell'Aifa per la dichiarazione di equivalenza terapeutica tra farmaci con principi attivi diversi. E soprattutto una volta emanate mi chiedo a quali logiche rispondano. Le ricadute sono chiare: saranno le Regioni a chiedere l'eventuale equivalenza e l'Aifa, in base alle linee guida contenute in questo documento, a dichiarare nel caso l'equivalenza. Una volta affermata l'equivalenza le Regioni potranno bandire gare con aggiudicazione ad unico fornitore, lasciando la discrezionalità al medico solo in limitatissimi casi". Questo il commento di
Carmelo Privitera, presidente della Società italiana di radiologia medica ed interventistica (Sirm).
"Anche in diagnostica per immagini, questo è lesivo nei confronti del paziente, che avrà iniettato il mezzo di contrasto disponibile e non quello deciso in piena autonomia e responsabilità giuridica dal medico Radiologo. Lascio alla valutazione di chi legge le conclusioni, perché allo stato attuale non esiste equivalenza terapeutica certa per medicinali con principi attivi diversi ma solo con caratteristiche similari. La mia riflessione finale è questa: ma l'Aifa non dovrebbe essere prioritariamente garante della salute dei cittadini? Mi sorge il dubbio, che non riesco a fugare, che prima debba rispondere comunque a logiche meramente economiche”, conclude.