Nasce l’osservatorio nazionale Snami sulla sicurezza del personale medico nei posti di lavoro. “E’ doveroso - afferma
Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami - dare un contributo fattivo alla lotta alla “profonda insicurezza” che quotidiamente viene denunciata dalle Colleghe e Colleghi che subiscono intimidazioni ed aggressioni durante l’esercizio della professione”.
“Iniziamo subito - aggiunge
Fofo Santucci, responsabile nazionale del Centro Studi Snami - con raccogliere i dati in tutte le regioni sulle varie situazioni locali in termini di episodi di intimidazione e violenza, avvenuti e denunciati e della presenza e dotazione di presidi sicurezza veri e propri, se esistenti”.
“Avuti i dati - continua
Angela Bagnolo, responsabile nazionale Snami Pari Opportunità - che riteniamo oggettivamente non confortanti, come Snami dobbiamo trovare le soluzioni politiche perché per il nostro lavoro venga avviato un programma di interventi finalizzati alla risoluzione definitiva del problema. Come Sarda non posso non ricordare con dolore il brutale assassinio della Collega
Roberta Zedda, trucidata mentre svolgeva un turno in guardia medica, ed il recente tentativo della politica regionale di ridimensionare il servizio di vigililanza armata nelle sedi di guardia”.
“Nel nostro territorio - aggiunge
Maria Laura Rolandi, addetto stampa provinciale di Snami Pavia - come sindacato abbiamo organizzato con successo un corso di difesa personale per medici di guardia, in considerazione delle frequenti aggressioni verso i medici che risultano sempre meno protetti anche perché la storia passata e recente ci ricorda che il fenomeno è grave e ricorrente in tutta Italia”.
“Ciò non significa - puntualizza la giovane siciliana
Simona Autunnali, responsabile nazionale Snami Medici in Formazione - che non competa alla parte pubblica garantire la massima sicurezza delle sedi e del lavoro di tutti i nostri medici, prima fra tutti i colleghi e le colleghe che operano in zone di frontiera, di disagio territoriale e sociale. Oltretutto non possiamo sempre recarci al lavoro “scortate” da amici e familiari”.
“Non si può affrontare la nostra professione intellettuale - conclude Testa - in un clima di paura, di intimidazioni, sfumate e palesi, e di rischio vero e proprio della propria incolumità psico-fisica. L’osservatorio del centro studi Snami avrà lo scopo di censire i disagi, denunciare le carenze in termini di sicurezza e proporre le soluzioni. Come sindacato combatteremo per tutto ciò”.