Un modello di gestione orizzontale, dove i professionisti si assumano le loro responsabilità, secondo ruoli e competenze, per perseguire gli obiettivi di salute che essi stessi definiscono. È questo il progetto comune a medici e infermieri, così come emerso dall’incontro appena avvenuto a Roma, presso la sede della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri tra i vertici della stessa Fnomceo e quelli della Fnopi, la Federazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche. Le due Federazioni insieme rappresentano oltre ottocentomila professionisti della salute, dei quali circa la metà lavora nel Servizio Sanitario Nazionale.
E una vera e propria alleanza medici-infermieri per difendere un Ssn che rischia di avere problemi non solo occupazionali ma anche di carattere etico e morale - chi cura il cittadino? – è quella siglata oggi nell’incontro. “Un grande cittadino ha bisogno di un grande medico e un grande infermiere, che lavorino in un grande sistema che non può essere quello attuale. – hanno affermato i rappresentanti delle due Federazioni, in piena sintonia di intenti -. Abbiamo la necessità che il sistema si ammoderni, cogliendo quelle che sono le evoluzioni delle professioni, comprese quelle sanitarie, e in particolare quelle infermieristiche”.
Anche gli infermieri sono quindi stati coinvolti nel processo di cambiamento che culminerà negli Stati Generali del 2019: il presidente della Fnomceo,
Filippo Anelli, ha chiesto alla presidente della Fnopi,
Barbara Mangiacavalli, il contributo degli infermieri per ridefinire i ruoli e i rapporti tra le due professioni. Tra i temi comuni su cui lavorare, la sicurezza degli operatori sanitari, l’armonizzazione dei ruoli, un’iniziativa congiunta per la celebrazione dei quarant’anni del Sistema Sanitario Nazionale.