Cinque raccomandazioni per individuare se la postura assunta da un paziente sia o meno in equilibrio ideale e attuare eventualmente correttivi che possano prevenire eventuali disfunzioni.
È quanto contenuto nelle
linee guida sui disturbi posturali, pubblicate dal ministero della Salute con l’obiettivo di fornire alle diverse professionalità sanitarie coinvolte nella prevenzione, diagnosi e cura del disturbo posturale, indicazioni univoche, condivise e basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili
La postura rappresenta la posizione assunta dalle varie parti del corpo le une rispetto alle altre e rispetto all’ambiente circostante e al sistema di riferimento del campo gravitazionale. Ad oggi, non si hanno dati certi sul peso epidemiologico dei disturbi posturali, così come mancano percorsi ben codificati per la presa in carico degli individui affetti da tali disfunzioni.
Ecco quindi che proprio per colmare un vuoto di indicazioni il Ministero della salute ha promosso l’elaborazione di linee guida nazionali, tramite un Gruppo di lavoro ad hoc composto da figure scientifiche, accademiche e laiche. E le indicazioni sulla classificazione, inquadramento e misurazione della postura e delle relative disfunzioni che hanno ottenuto il placet del Consiglio Superiore di Sanità.
In considerazione dello stato dell’arte, si e deciso, in prima istanza, di procedere ad un inquadramento generale della tematica, sulla base dei dati ad oggi disponibili in letteratura, con particolare attenzione a quali sono le modalità anamnestiche e obiettivo-cliniche da adottare per identificare un individuo con sospetta disfunzione posturale.