La Federazione nazionale degli infermieri interviene sul braccio di ferro Governo-sindacati per il rinnovo – dopo dieci anni di assenza – del contratto delle professioni sanitarie, di cui gli infermieri rappresentano oltre il 75 per cento della forza lavoro.
In una nota inviata a tutti gli Ordini provinciali, la Federazione sottolinea che la partita contrattuale sta per giungere al termine e le tensioni in ambito professionale sono numerose e del tutto comprensibili.
Non è la prima volta che la Federazione nazionale si posiziona sul tema anche producendo documenti di analisi e richieste: “Certo non ci tireremo indietro adesso. Ribadiamo che la Federazione nazionale Ipasvi non è una rappresentanza sindacale, ma non può nemmeno ignorare che dopo dieci anni di assenza di contratto per gli infermieri la questione vada perfino al di là dei rinnovi degli accordi, ma sia una reale questione di dignità professionale”.
La nota sottolinea che non si parla solo di aspetti tecnici ed economici, il testo si orienta verso declinazioni professionali di assoluta trasversalità con gli interessi ordinistici. Tuttavia il contratto, come già sottolineato altre volte dalla Federazione, che di fatto è ad isorisorse, deve trovare la sua ragion d’essere almeno in una parte normativa che davvero premi lo sviluppo di carriera e la professionalità.
“Ma anche qui – prosegue la nota - dobbiamo prendere atto del fatto che il tema delle competenze specialistiche è alquanto sfumato e annacquato rispetto al documento predisposto dalla Federazione nazionale”.
“Nell'ottica di riconoscere che una sinergia che i tanti attori e stakeholder del sistema salute e del settore infermieristico in particolare – aggiunge la nota - sia sempre più necessaria questa Federazione non può che sostenere quindi tutte le iniziative che hanno come obiettivo la salvaguardia della dignità professionale. Siamo tutti infermieri: non solo infermieri clinici o manageriale, ma anche infermieri presidenti di Ordine, infermieri dirigenti sindacali, infermieri impegnati in politica, infermieri consulenti tecnici”.
“Ogni nostro agire, nei propri ruoli e nelle regole definite per legge, quando è orientato a ottenere migliori condizioni lavorative e professionali per agire in sicurezza e per favorire lo sviluppo professionale a vantaggio di un sistema sanitario che ha bisogno di un profondo ripensamento per la sua sostenibilità e valorizzazione, non può che trovare comunione di intenti con la Federazione, massima espressione professionale degli infermieri italiani”, si legge ancora.
“Non è più pensabile - conclude la Federazione - che si continui a far gravare un intero sistema sulle spalle di professionisti sempre più sparuti, demotivati e stanchi. Siamo infermieri e vogliamo esercitare in sicurezza e orientati al futuro per garantire sempre la migliore assistenza possibile. Che ognuno di noi faccia la sua parte e che ognuno partecipi alla vita pubblica, politica, sindacale, professionale per lo stesso scopo. Solo la partecipazione sana, convinta e non strumentale aiuterà la professione e i nostri assistiti”.