“Assistiamo da qualche anno a un susseguirsi drammatico di notizie di violenze, in alcuni casi mortali, subite dai medici e dagli operatori della sanità pubblica”. È un racconto accorato quello di
Pina Onotri, Segretario Generale Sindacato dei Medici Italiani (Smi), nella sua lettera inviata alla presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia De Biasi.
Onotri scrive a nome del Sindacato dei Medici, ma anche del “Coordinamento Nazionale Donne Medico contro la violenza e per la difesa della sanità pubblica” di cui è membro.
Una lettera per chiedere ai senatori di ascoltare le ragioni e le proposte del Coordinamento e, soprattutto, per
fissare la data di un’audizione in Senato.
“Sull’onda della rabbia e della preoccupazione, dal mondo sindacale, oridinistico e associativo – si legge nella lettera -
è nato il Coordinamento Nazionale Donne Medico, ‘contro la violenza e per la difesa della sanità pubblica’, una realtà trasversale che ha fatto appello ai ministri Marco Minniti e Beatrice Lorenzin, raccogliendo circa 28.000 firme tra i cittadini. Purtroppo, però, queste lettere e questi inviti al confronto ai rappresentanti del Governo sono rimasti senza risposta”.
La Lettera si conclude con un appello al Parlamento affinché “si faccia promotore, con urgenza, di una Vertenza Nazionale per garantire e modernizzare la sanità pubblica dal punto di vista della sicurezza, delle strutture, dell’organizzazione. Ma anche per promuovere strumenti normativi per rafforzare le pene contro chi aggredisce un medico e un operatore sanitario”.