“In primo luogo - afferma Mauro Mazzoni, Coordinatore Fassid - si deve lamentare che nonostante la lunga gestazione l’atto di indirizzo nasce povero. Sebbene, infatti, ricco di dotte premesse e profonde riflessioni sugli assetti istituzionali e giuridici del Ssn, nonché avventurose, rosee previsioni sul futuro del Ssn, accettabili e condivisibili, forse, a livello di mero auspicio, è totalmente privo delle risorse finanziarie necessarie ad operare anche un minimo restauro del livello retributivo e ancor meno per finanziarie tutte le novità che ci si vorrebbe proporre”.
“Non c’è una lira - conclude Mazzoni -, e senza soldi i contratti non si possono fare. Lo sa anche il presidente del comitato di settore, che ha dichiarato che per fare il contratto delle sanità servono almeno 1,3 miliardi. E allora? Bisogna essere chiari: occorre un impegno del Governo e delle Regioni, esplicito e concreto, che ai là delle affermazioni di principio, attesti un reale interesse a tutelare e difendere, con adeguati finanziamenti, quel che resta del Ssn”.
3 novembre 2017
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