Dopo la interessante proposta della vaccinazione obbligatoria per gli operatori sanitari e scolastici
lanciata da Federico Gelli, deputato dem, responsabile della Sanità del PD, è opportuno richiamare l’attenzione sulle vaccinazioni obbligatorie per adulti già vigenti nel nostro Paese.
Attualmente le uniche vaccinazioni obbligatorie per legge sono riservate alle seguenti categorie di lavoratori:
- Per la popolazione adulta alcune vaccinazioni sono obbligatorie per determinate categorie di persone e di lavoratori. La vaccinazione anti-tetanica è obbligatoria, oltre che per tutti gli sportivi affiliati al CONI, per i lavoratori agricoli, i metalmeccanici, gli operatori ecologici, gli stradini, i minatori e gli sterratori.
- Le vaccinazioni anti-meningococcica, anti-tifica, anti-diftotetanica, anti-morbillo-parotite-rosolia sono, invece, obbligatorie per tutte le reclute all’atto dell’arruolamento.
- Altre vaccinazioni obbligatorie per taluni soggetti specifici sono l’anti-tubercolare con BCG per medici, operatori sanitari e e chiunque, a qualunque titolo, con test tubercolinico negativo, operi in ambienti sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi multifarmacoresistenti, oppure che operi in ambienti ad alto rischio e non possa essere sottoposto a terapia preventiva, perché presenta controindicazioni cliniche all’uso di farmaci specifici.
- Inoltre la legge 388/2000 conferisce alle Regioni, in casi di riconosciuta necessità e sulla base della situazione epidemiologica locale, la possibilità di disporre l’esecuzione della vaccinazione anti-tifica in specifiche categorie professionali, come ad esempio gli operatori del settore alimentare.
E’ bene infine ricordare che i vaccini sono controindicati nelle malattie acute, nei soggetti con gravi disordini immunitari, in caso di gravi reazioni avverse dopo la prima somministrazione e nei soggetti affetti da disturbi neurologici.
Esistono poi le vaccinazioni raccomandate. Posto che l’adulto in questione abbia già eseguito nell’età pediatrica le vaccinazioni obbligatorie, secondo la normativa italiana esistono vaccinazioni raccomandate, non del tutto obbligatorie, per alcune categorie professionali o categorie di persone particolarmente esposte all’insorgenza di gravi infezioni:
La vaccinazione contro l’epatite virale B è raccomandata, e offerta gratuitamente , agli operatori sanitari e al personale di assistenza degli ospedali e delle case di cura private, alle persone conviventi con portatori cronici del virus dell’epatite B, agli operatori di pubblica sicurezza (personale della polizia di stato e degli appartenenti all’arma dei carabinieri, al corpo della guardia di finanza, al corpo degli agenti di custodia, ai comandi dei vigili del fuoco e ai comandi municipali dei vigili urbani), ai politrasfusi e agli emodializzati e a tutte le altre categorie indicate nel d.m. del 4 ottobre 1991 (es. addetti ai servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti). L’aggiornamento del protocollo per l’esecuzione della vaccinazione contro l’epatite B è stato effettuato con il d.m. 20 novembre 2000, con relativa circolare esplicativa n. 19 del 30 novembre 2000.
La vaccinazione contro l’influenza è raccomandata a tutte le persone di età superiore a 65 anni e a coloro che sono sofferenti di malattie croniche e debilitanti a carico dell’apparato cardiovascolare, broncopolmonare, renale ecc., nonché agli addetti a servizi di pubblica utilità.
La vaccinazione contro le infezioni da pneumococco è consigliabile alle persone di età superiore a 65 anni o sofferenti di malattie croniche e debilitanti a carico dell’apparato cardiovascolare, broncopolmonare, renale o con asplenia (mancanza della milza).
La vaccinazione antitifica, così come quelle antiepatite virale A e B, antipoliomielitica, antitetanica, antimeningococcica, antirabbica e contro la febbre gialla possono essere indicate per i viaggiatori e per i lavoratori che si rechino all’estero in zone endemiche o comunque considerate a rischio.
Domenico Della Porta
Referente Nazionale Medicina del Lavoro e Sicurezza
Federsanità ANCI