Accanto a quei camici bianchi che già avevano espresso la loro preoccupazione per il ritardo nella pubblicazione del bando di concorso per le scuole di specializzazione mediche, ora, si schierano anche gli oculisti. In particolare, a far sentire la propria voce sono i membri della società scientifica Goal (Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi ) che evidezia anche un’altra criticità: “il numero dei posti a disposizione per specializzarsi in questa branca della medicina - hanno detto - è significativamente insufficiente”.
Danilo Mazzacane, segretario del Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi, ha messo in luce soprattutto la situazione della Lombardia “regione in cui – ha spiegato - già da tempo
vi sono difficoltà a reperire oculisti per coprire i vari servizi, sia ospedaleri che quelli territoriali. Questi ultimi, chiamati quotidianamente a rispondere alle prime richieste dei cittadini, sono da diversi anni in sofferenza”.
“Non riscontriamo – ha continuato Mazzacane - la
necessaria programmazione del ricambio generazionale, a fronte di un aumento cospicuo delle richieste di visite oculistiche, causate anche dal numero sempre più alto di anziani che presentano diverse patologie croniche oftalmologiche, come cataratta, degenerazione maculare senile, glaucoma, retinopatia diabetica”.
Per il Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi “suscita non poche perplessità anche il
mancato accreditamento di diverse scuole di specializzazione”.
“Stupisce , infatti – ha continuato il segretario Goal - il non aver ritenuto utile, tra i numerosi parametri considerati, consultare i giudizi dei diretti interessati: gli specializzandi. La perfezione è difficile da raggiungere, ma i pensieri critici propositivi sono solitamente utili al sistema se volti a migliorare un percorso formativo che sicuramenrte deve sempre essere rivolto al raggiungimento del miglior risultato”.
“La ricerca degli stimoli potrebbe senz'altro essere produttiva, sia per i discenti che per i docent. Con lo stesso spirito positivo e propositivo Goaol – ha concluso Mazzacane - rivolge
un accorato appello ai Ministri che dovranno decidere le sorti dei giovani colleghi medici”.