Accesso alla formazione, qualità della formazione e uguaglianza nella formazione: è quanto chiede la Commissione Nazionale Albo Odontoiatri (CAO) della Fnomceo, per voce del suo Presidente
Giuseppe Renzo, per i giovani professionisti che stanno per iscriversi alle Scuole di Specializzazione.
A dieci giorni di distanza dalla presa di posizione della Fnomceo, che ha richiesto un incontro al Ministero della Salute e al Miur, per tentare una mediazione tra le diverse istanze che stanno di fatto bloccando il concorso per l’ammissione alle Scuole, alla voce del presidente
Roberta Chersevani si affianca ora quella di Renzo.
“Condividiamo appieno gli sforzi di Fnomceo per risolvere nel miglior modo possibile una vicenda che sta tenendo migliaia di giovani con il fiato sospeso – afferma Renzo -. E siamo altrettanto certi che la Fnomceo porterà all’attenzione dei Ministeri la ingiusta e ingiustificabile disparità di trattamento che discrimina i giovani odontoiatri rispetto ai medici, all’atto della specializzazione”.
“Sono infatti finalmente ripartite dopo anni – continua Renzo –, e grazie anche all’intervento della Cao nazionale, le Scuole di Specializzazione per l’Odontoiatria. Ma, a fronte di un pari impegno profuso da medici e odontoiatri in termini di ore di formazione e di pratica professionale, gli specializzandi medici ricevono un assegno, gli odontoiatri no”.
“Questa situazione paradossale porta sempre meno giovani odontoiatri a sacrificare, per continuare a proprie spese il percorso professionale, anni che potrebbero essere invece essere impiegati nella ricerca e poi nell’esercizio di un lavoro stabile ed equamente retribuito – chiosa Renzo -. Le conseguenze? A discapito di tutta la comunità: visto che per accedere ai concorsi del Sistema Sanitario occorre una specializzazione, tra poco non avremo, nel pubblico, dentisti in numero sufficiente neppure per assicurare quelle già pochissime prestazioni comprese nei Lea”.
“Siamo quindi vicini ai giovani medici – conclude Renzo -, ma anche a tutti gli altri professionisti della Sanità – penso ad esempio ai farmacisti e ai biologi – che sono nelle condizioni degli Odontoiatri: a fronte di un percorso di studi di sei (odontoiatri) o cinque anni, quindi con competenze paragonabili, a fronte dello stesso impegno richiesto per la specializzazione, solo ai medici è riconosciuto un rimborso economico. Se questa disparità non sarà sanata, siamo pronti a unirci a loro nel fare ricorso alla Corte europea, come
annunciato dal senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, vicepresidente Fofi”.