Si parte con la dirigenza medica e sanitaria. Con una piattaforma che però non è dedicata solo ai professionisti, ma che ha come destinatari (indiretti) anche i cittadini.
FP Cgil medici e dirigenti sanitari, Federazione Cisl medici e Uil FPL medici hano presentato oggi la loro piattaforma per il rinnovo contrattuale, “che parte – come affermano i sindacati - dalla contrattazione del rapporto di lavoro per definire meglio le innovazioni necessarie e per rilanciare la valorizzazione professionale di chi lavora per la sanità pubblica”.
Il contratto, spiegano, dovrà assegnare a tutti, medici e dirigenti sanitari aumenti chiari e garantiti sui tabellari, senza limitazioni alle sole fasce più basse di reddito. “La valorizzazione professionale – sostengono i sindacati - non si può appiattire e deve riguardare tutti i dirigenti medici e sanitari. Siamo i primi a volere la riduzione delle diseguaglianze, ma questa si ottiene più giustamente con la progressività del sistema fiscale e la lotta all'evasione”.
Il nuovo contratto dovrà ricostruire le carriere e ridefinire le valutazioni professionali, con maggiore trasparenza, obiettività e tempi certi, eliminando le differenze regionali e aziendali.
Il contratto nazionale sarà lo strumento principale dal punto di vista retributivo e professionale e dovrà contenere “indicazioni chiare e cogenti per la contrattazione aziendale”.
Nel contratto nazionale i sindacati chiedono il riconoscimento di specifiche fasce di professionalità, con scaglioni economici non delegati a livello aziendale e ai quali si acceda in modo automatico dopo il superamento della valutazione.
I turni notturni dovranno poter essere evitati oltre i 60 anni di età, e dovranno essere coperti comunque con veri e propri servizi di guardia quelli di pronta disponibilità se si andrà oltre le 20 chiamate mensili.
Poi i sindacati chiedono chiaramente di chiudere senza rinvii la stagione del precariato, di recepire seriamente la normativa europea sui riposi, senza prolungamenti dell'orario di lavoro.
Secondo sindacati “per poter rinnovare il contratto è fondamentale superare la legislazione del pubblico impiego, che ha sterilizzato l'innovazione e ha bloccato i necessari cambiamenti nel lavoro in sanità”. E si deve ripristinare una contrattazione vera, superando il divieto di “trattare le ricadute che le modifiche all’organizzazione del lavoro determinano sui dirigenti medici e sanitari in termini di condizioni e carichi di lavoro, trattamento economico e definizione degli obiettivi di miglioramento, inquadramento professionale e sviluppo delle carriere”.
Naturalmente l’attuale politica economica non va e oggi penalizza chi lavora nel servizio pubblico “partendo dalla consapevolezza che la compressione delle retribuzioni è politica deflazionistica”.
“La spesa per il contratto è una spesa per investimento – affermano - e il rinnovo contrattuale non è una concessione ma un diritto”.
A livello di contrattazione aziendale i sindacati chiedono nella piattaforma l'obbligo della contrattazione con precise scadenze e introducendo la clausola del 51% della maggioranza sindacale per la validità degli accordi.
Punto chiave delle richieste è poi la netta distinzione tra percorsi professionali e gestionali.
Il percorso gestionale deve essere distinto da quello professionale prevedendo la possibilità di passaggio da un percorso all'altro, ma ponendo non solo a livello gestionale ma anche a livello professionale dei punti fermi e anche a livello professionale vanno definiti già nel contratto nazionale specifiche fasce di professionalità, con range economici a seconda della valutazione e senza difformità regionali e aziendali.
Poi, tra le altre richieste, la possibilità per medici e dirigenti sanitari di stipulare assicurazioni collettive per la colpa grave, con premi più convenienti; la ricostruzione dei fondi con la loro semplificazione e senza più differenze locali; risorse certe per la formazione con il coinvolgimento anche in questo settore dei sindacati; massima informatizzazione e messa in rete aziendale e regionale di tutte le procedure cartacee ancora troppo presenti e che sottraggono tempo all’assistenza.
“Sono alcuni dei punti della nostra piattaforma aperta, sui quali chiamiamo i dirigenti medici e sanitari alla discussione – dichiarano
Massimo Cozza per la FP Cgil medici,
Biagio Papotto per la Federazione Cisl medici e
Roberto Bonfili per la Uil FPL medici - e su essi invitiamo al confronto anche le altre organizzazioni sindacali dell'area della dirigenza medica e sanitaria, per arrivare con le proposte più ampiamenti condivise all'apertura del tavolo contrattuale.”